Il panorama televisivo italiano è destinato a subire un’importante trasformazione con l’introduzione del nuovo standard di trasmissione DVB-T2. La RAI, l’emittente pubblica italiana, ha annunciato che a partire dal 1° settembre 2024 uno dei suoi multiplex passerà al nuovo standard DVB-T2. Questa transizione è parte di un ampio progetto volto a migliorare la qualità delle trasmissioni televisive e a liberare preziose frequenze per i servizi 5G.
Cosa Cambia con il DVB-T2
Il DVB-T2 (Digital Video Broadcasting – 2nd Generation Terrestrial) rappresenta un’evoluzione del precedente standard DVB-T del digitale terrestre. Questo nuovo sistema offre una maggiore efficienza nella trasmissione del segnale, permettendo una qualità dell’immagine superiore e una migliore gestione delle frequenze. La transizione consentirà anche la trasmissione in modalità HDR e l’implementazione di canali in 4K, migliorando così l’esperienza visiva degli spettatori.
Gli utenti che possiedono televisori o decoder acquistati prima del 2017 potrebbero incontrare problemi di compatibilità con il nuovo standard. Infatti, solo da quella data i dispositivi venduti in Italia sono obbligati a integrare un sintonizzatore compatibile con DVB-T2 e il codec HEVC h.265. Per verificare se il proprio apparecchio è compatibile, è possibile effettuare un test sintonizzandosi sui canali 200 (Test Hevc Main10) o 558 (Rai Sport HD). Se i canali risultano visibili, il dispositivo è pronto per il nuovo standard; in caso contrario, sarà necessario considerare l’acquisto di un nuovo televisore o di un decoder compatibile.
Digitale Terrestre: Transizione al nuovo standard
Il passaggio al DVB-T2 avverrà in modo graduale, iniziando con un periodo di simulcast in cui i principali canali RAI saranno trasmessi sia in DVB-T che in DVB-T2. Questo permetterà di testare il nuovo sistema e risolvere eventuali problemi di interferenza, soprattutto nelle regioni del Triveneto, Emilia-Romagna e Piemonte, prima di completare definitivamente lo switch off.