Per l’Europa ieri è stata una giornata storica con l’arrivo del roaming zero, cioè per la possibilità per le persone di poter viaggiare all’interno degli stati europei continuando a comunicare ed a navigare su internet alle stesse tariffe nazionali senza più pagare gli odiosi extra del roaming internazionale. AGCOM, però, intende vigilare sull’entrata in vigore del roaming zero per verificare se gli operatori effettivamente rispettino il nuovo regolamento europeo.
Il “Roaming-like-at-home” è una rivoluzione, sulla quale l’Autorità per le Garanzienelle Comunicazioni vigilerà, a tutela dei consumatori italiani. Al centro delle verifiche di AGCOM, il rispetto delle nuove regole e l’eventuale corretta applicazione delle eccezioni previste dalla normativa europea. Gli operatori telefonici, infatti, possono chiedere deroghe al divieto di applicare un sovrapprezzo, dimostrando la non sostenibilità delle tariffe nazionali rispetto al traffico generato in roaming. Possono, inoltre, fissare dei limiti ai servizi in roaming, nell’eventualità di un utilizzo abusivo da parte di cittadini stabilmente residenti in un Paese diverso da quello ove hanno sottoscritto il contratto, o in presenza di piani tariffari con consumo dati illimitato o a prezzi molto vantaggiosi.
Per denunciare violazioni della nuova normativa sul roaming, gli utenti potranno utilizzare il modello D, disponibile sul sito dell’Autorità. Per assistenza nella compilazione di tale modello, potranno inviare una e-mail all’indirizzo info@agcom.it.
Anche sulla base delle segnalazioni degli utenti, l’Autorità interverrà, come già fatto, per valutare e reprimere comportamenti non conformi alla normativa. Già nei mesi scorsi, Agcom ha agito su un duplice fronte: fissando i criteri cui attenersi per agevolare la piena ed uniforme applicazione del Regolamento Roaming e sanzionando tre dei principali operatori italiani per il mancato rispetto delle disposizioni in vigore nel regime transitorio precedente all’entrata in vigore del “Roaming like at home”. I tre operatori sono stati anche condannati a restituire agli utenti le somme illegittimamente sottratte.