Era poco più di una formalità tecnica ma adesso anche il Parlamento Europeo ha dato il suo assenso al roaming zero che, dunque, scatterà ufficialmente il prossimo 15 giugno. La votazione ha visto 549 voti a favore, 27 contrari e 50 astenuti. Con questo voto positivo, il Parlamento Europeo approva l’accordo che stabilisce i prezzi all’ingrosso del roaming per la telefonia mobile. Con questo voto, dunque, nulla di tecnico o di politico si frappone più alla rimozione dei costi di roaming all’interno degli stati membri.
Si ricorda, che l’accordo che era stato trovato prevede specifici limiti di costi che gli operatori potranno addebitarsi reciprocamente per consentire l’utilizzo del roaming libero ai loro clienti. Un accordo tecnico che agli utenti finali dice poco ma che permetterà di poter continuare a chiamare, mandare messaggi e navigare all’estero pagando sempre la medesima tariffa nazionale. Inoltre, chi dispone di specifici pacchetti di traffico nazionale potrà continuare ad utilizzarli senza problemi anche all’estero. In buona sostanza, dal 15 giugno il roaming che in passato faceva lievitare le bollette e prosciugava il credito sulla SIM sarà solamente un pallido ricordo.
Per i cittadini europei trattasi di un evento storico perchè l’abolizione del roaming permetterà di rendere l’Europa ancora più unita. In realtà le regole europee approvate prevedono una piccola deroga sul roaming zero per gli operatori che dovessero dimostrare di finire in perdita a causa del cambio di business. Per loro un rinvio di 12 mesi mentre stanno modulando il loro modello di business. Una situazione molto particolare che potrebbe toccare solamente forse solo alcuni operatori virtuali che già lottano con i costi degli affitti della rete.
Inoltre, le regole prevedono che gli utenti non possano abusare del roaming zero per scongiurare il rischio che qualcuno possa comprare una SIM estera da utilizzare costantemente nel proprio paese per sfruttare prezzi più bassi.
Nel caso, infatti, l’utilizzo del roaming dovesse allungarsi per oltre 4 mesi continui, l’operatore potrà chiedere giustificazioni al cliente ed eventualmente applicare costi extra.