Con l’approvazione del roaming zero, cioè con l’annullamento dei costi di roaming internazionale all’interno dell’Unione Europea, il provvedimento prevedeva una speciale clausola di salvaguardia non ancora meglio specificata. In altri termini, l’utente non potrà abusare dell’assenza dei costi di roaming per chiamare o navigare illimitatamente all’estero. In caso di abuso, gli operatori potranno addebitare un costo extra. Il fine di questa scelta era quella di evitare, per esempio, che un utente possa acquistare una SIM estera di una paese con tariffe agevolate per utilizzarla senza limiti all’interno del proprio paese.
Ma queste regole di salvaguardia non erano ancora state definite nei dettagli. Adesso, la Commissione europea ha proposto un pacchetto contenente i provvedimenti per consentire un uso equo e legittimo del roaming all’interno degli stati membri. La proposta della Commissione arriva come risultato di una lunga consultazione pubblica. La Commissione evidenza come gli utenti debbano poter utilizzare la propria tariffa all’estero per almeno 90 giorni all’anno. L’UE, infatti, vuole agevolare le esigenze dei cittadini europei che si muovono di frequente. Tuttavia, i cittadini dovranno collegarsi almeno una volta al mese alla propria rete d’origine.
Dal conteggio sono lasciati fuori i lavoratori frontalieri. Queste persone che ogni giorno accedono sia alla propria rete che a quella estera non possono essere considerati in “roaming”. Inoltre, tutti coloro che sono in possesso di un piano illimitato o con limiti molto alti dovrebbero poter utilizzare anche all’estero il loro traffico almeno per il volume medio consumato solitamente.
Chiariti i limiti di utilizzo legittimo del roaming, la Commissione europea ha proposto anche il sovrapprezzo che gli operatori potranno applicare in caso di abuso del roaming. Tale extra tariffario è stato proposto in 4 centesimi al minuto, 1 centesimo per SMS e 0,85 centesimi a MB.
Tali proposte non sono, però, ancora definitive. Tutte queste indicazioni saranno, adesso, valutate del Parlamento europeo e dagli Stati membri. Affinché queste indicazioni possono essere acquisite nelle norme che disciplinano il roaming entro il 15 dicembre anche il BEREC dovrà dare parere favorevole.