L’obiettivo per l’Unione Europea con il progetto “roaming zero” era quello di permettere ai cittadini di poter continuare a comunicare ed a navigare attraverso i loro dispositivi mobile, liberamente, anche quando superavano i loro confini nazionali. L’abolizione dei costi del roaming internazionale in Europa ha avuto un iter complesso e difficile ma adesso è possibile affermare che il progetto è stato un vero e proprio successo.
Secondo un recente studio del Berec (una sorta di AGCOM europeo), il traffico dati in regime di roaming internazionale all’interno dell’Unione Europea è cresciuto del 435% nel terzo trimestre del 2017 rispetto all’anno precedente. Un risultato incredibile che sottolinea il successo dell’iniziativa voluta fortemente dall’Unione Europea. I cittadini europei, dunque, sembrano aver apprezzato la possibilità di poter continuare a navigare all’estero pagando le tariffe di casa senza alcun costo aggiuntivo. Sebbene il livello di traffico vari da Paese a Paese, il Berec afferma che il trend è comunque molto evidente.
Sempre secondo questo studio, le tariffe wholesale del roaming si attesterebbero molto al di sotto dei limiti imposti dall’Unione Europea in sede di approvazione del roaming zero.
Il Berec fa anche sapere di avere in programma una gara per affidare ad un fornitore lo sviluppo di una piattaforma che misuri la qualità di Internet, visto che le regole della Net Neutrality prevedono che i regolatori nazionali monitorino la qualità dei servizi Internet offerti.
L’organismo europeo, inoltre, ha dato il via ad consultazione pubblica di sei settimane sulle regole della Net Neutrality, in vista di una loro revisione nell’aprile del 2019.
Pieno successo, dunque, del progetto roaming zero che ha permesso di avvicinare ulteriormente i cittadini europei e di contribuire a creare un unico mercato digitale.