L’introduzione del Roaming Zero è stato un vero e proprio successo. La Commissione Europea ha evidenziato che a distanza di un anno e mezzo dall’abolizione delle tariffe di roaming all’interno dell’Europa, si sia registrato un aumento notevole e immediato delle chiamate e dell’uso di dati sulle reti mobili da parte dei cittadini europei in viaggio nell’UE.
Secondo una relazione della Commissione Europea, i cittadini europei hanno sfruttato al massimo, durante i viaggi nell’UE e nello Spazio economico europeo, i nuovi diritti digitali appena acquisiti. L’uso dei dati mobili è in media quintuplicato rispetto ai livelli precedenti il giugno 2017. Il numero di chiamate effettuate in viaggio è all’incirca raddoppiato rispetto a prima.
In seguito all’abolizione delle tariffe di roaming si registra una chiara tendenza all’aumento della domanda. Secondo una recente indagine Eurobarometro le abitudini sono chiaramente cambiate; per fare un esempio, il 34% dei viaggiatori è contento di potersi connettere a Internet indifferentemente in roaming e nel paese di residenza, mentre solo il 15% lo faceva prima di giugno 2017. Viceversa, la percentuale di coloro che non usano mai dati mobili all’estero si è ridotta al 19%, contro il 42% prima dell’abolizione delle tariffe di roaming. Resta molto elevato anche il grado di conoscenza dei consumatori: il 62% degli europei sa che le tariffe di roaming sono state abolite nell’UE/SEE e il 69% ritiene di poterne beneficiare o pensi che qualcuno dei suoi conoscenti ne benefici già o ne beneficerà in futuro.
Gli operatori delle reti mobili hanno in larga misura rispettato le nuove regole a seguito di un’attenta sorveglianza delle autorità nazionali di regolamentazione e della Commissione. Le misure di salvaguardia previste dal regolamento sul roaming e finalizzate a evitare distorsioni sui mercati nazionali, vale a dire la deroga a fini di sostenibilità e la politica di utilizzo corretto, hanno funzionato adeguatamente, laddove necessario.