La strada per l’abolizione de costi del roaming internazionale è, adesso, finalmente libera da ogni sorta di ostacoli. Ora non rimane che attendere pazientamene metà giugno quando chiamare, messaggiare e navigare fuori dai confini nazionali non prevederà più nessun esoso extra tariffario. Tra pochi mesi l’Europa farà un ulteriore passo verso l’unificazione consentendo a tutti i suoi cittadini di comunicare liberamente all’interno dei Paesi membri. Infatti, l’ultimo piccolo ostacolo al roaming zero è stato, oggi, risolto.
Parlamento, Consiglio e Commissione hanno, infatti, trovato l’accordo sui prezzi all’ingrosso che gli operatori si applicheranno a vicenda per offrire tutti i servizi di roaming ai cittadini. Si trattava dell’ultimo pezzo di un puzzle complicato ma necessario per permettere di arrivare davvero allo stop dei costi di roaming a partire dal prossimo 15 giugno. L’accordo è stato trovato con una riduzione del 90% delle tariffe all’ingrosso rispetto ai listini applicati oggi. Un taglio sensibile giustificato dal fatto che in questo modo gli operatori non possano decidere di riversare i loro costi extra sulle tariffe nazionali, aumentandole. Contestualmente, però, il taglio non poteva andare oltre perché le tariffe devono essere sufficientemente alte per far si che gli operatori dei Paesi visitati possano recuperare i loro costi senza aumentare le loro tariffe.
Inoltre, le tariffe così stabilite devono, comunque, permettere agli operatori di continuare le loro opere di ammodernamento delle reti per permettere agli utenti di poter godere sempre di connessioni stabili in ogni zona d’Europa.
Numeri alla mano, dal 15 giugno prossimo, entrata in vigore del roaming zero, una Gigabyte scenderà da 50 euro a 7,70 euro. La discesa dei prezzi, però, non si fermerà. Dal primo gennaio 2018, tale costo calerà a 6 euro e così via con riduzioni annuali sino ad arrivare al 2022 quando 1GB costerà all’ingrosso 2 euro e 50 centesimi. Sul fronte voce, un minuto di chiamate costerà 3,2 centesimi di euro, mentre un SMS 1 centesimo.
Tali costi, per quanto ridotti, consentiranno agli operatori di poter, comunque, investire nel 5G che è il futuro delle reti mobile.
Nonostante l’importanza del traguardo raggiunto, ci sono state anche alcune polemiche concernenti l’accordo da parte dei partiti minori dell’Europarlamento che si mostrano preoccupati che questo listino non porti, comunque, ad un aumento dei listini nazionali.