Chi si è divertito nella giornata di ieri a far suonare il doodle che Google ha proposto in occasione del 78esimo anniversario dalla nascita di Robert Moog, l’inventore del sintetizzatore, è rimasto probabilmente deluso quanto alla mezzanotte in punto il doodle è scomparso portandosi appresso il divertimento dei click sulle note e delle modulazioni sui filtri. Nulla è perduto, però: chi vuole continuare a suonare il doodle potrà farlo grazie ad una pagina speciale messa a disposizione da Google.
Il doodle di Roger Moog è infatti entrato immediatamente nell’archivio dei doodle sviluppati dal gruppo e di qui è possibile tornare a suonare, a registrare ed a condividere le proprie creazioni. Quello che è stato senza dubbio uno dei doodle più apprezzati di sempre (anche se l’opportunità suggeriva per la giornata di ieri anche una soluzione alternativa, meno divertente ma senza dubbio meritevole), insomma, non è scomparso e rimarrà d’ora in poi a disposizione di chi vorrà continuare a sperimentare il Minimoog virtuale che per 24 ore ha occupato la homepage di Google.
La pagina è interessante per curiosi e musicisti, ma anche per gli sviluppatori. Google, infatti, ha messo nero su bianco quanto necessario dal punto di vista del codice per mettere a punto un doodle come quello della giornata di ieri:
Come per la macchia musicale che Bob Moog ha creato, questo doodle è la sintetizzazione di una certa quantità di piccole componenti per formare uno strumento unico. Quando sperimentato con Google Chrome, il suono è generato nativamente da Web Audio API (per gli altri browser è stato usato il plugin Flash). Questo doodle fa inoltre uso di JavaScript, Closure libraries, CSS3 e tool quali Google Web Fonts, Google+API, Google URL Shortener e App Engine.
Lo sviluppo del doodle è stato accreditato a Reinaldo Aguiar e Rui Lopes, in collaborazione con Ryan Germick del doodle team e con il supporto della Bob Moog Foundation e della Moog Music.
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