Osservando la superficie di uno stagno o la riva di un fiume non è difficile trovare piccoli insetti simili a zanzare che saltano e si spostano freneticamente in ogni direzione. Si chiamano gerridi o insetti pattinatori, per la loro abilità di muoversi sulla superficie dell’acqua appoggiando solamente i tarsi delle zampe medie e posteriori, senza affondare e senza nemmeno bagnare le altre parti del corpo. Un’abilità replicata meccanicamente in un laboratorio della Seoul National University.
Il gruppo di ricercatori sudcoreani coinvolto nel progetto ha creato quello che viene definito un robot strider (dal nome dell’insetto in inglese), partendo dallo studio delle dinamiche che permettono al piccolo animale di esercitare abbastanza forza sul liquido per sollevarsi in altezza, senza sprofondarvi. Il risultato è interessante, tanto da essere citato nell’ultimo numero della rivista Science. Un piccolo capolavoro di ingegneria robotica, con un corpo dalla larghezza pari a 2 centimetri e peso contenuto in 68 milligrammi. La sua capacità di saltare sull’acqua è immortalata nel video in streaming di seguito, rallentato a 0,005x in modo da poterne apprezzare al meglio il movimento.
L’impiego di materiale idrofobico, dunque capace di respingere i liquidi, rappresenta il segreto del piccolo automa. Al centro si trova un meccanismo a “catapulta inversa” ispirato alla zampa di una pulce, che provoca il movimento dei quattro arti curvati alle estremità, proprio come nei gerridi. Questo fornisce una spinta progressiva pari a 140 mN/m (di poco inferiore ai 144 mN/m che lo farebbero affondare), permettendo all’intera unità di muoversi, raggiunge una velocità pari a 1,6 m/s e un’altezza massima di 142 mm. Lo scopo del progetto non è quello di realizzare in futuro una versione più grande del robot strider, ma di impiegarlo per meglio comprendere il comportamento degli insetti reali.