Il robot russo che legge le news: solo propaganda?

Il canale russo Rossiya 24 ha introdotto un robot presentatore che legge le notizie, ma viene accusato di fare propaganda.
Il robot russo che legge le news: solo propaganda?
Il canale russo Rossiya 24 ha introdotto un robot presentatore che legge le notizie, ma viene accusato di fare propaganda.

Dopo l’intelligenza artificiale cinese che legge le notizie, anche in Russia apre alla tecnologia, questa volta con un robot vero e proprio che riporta le news. Lo ha introdotto il canale Rossiya 24 per alcuni segmenti. Si chiama Alex e in realtà ha già suscitato scalpore: alcuni spettatori si lamentano del suo aspetto, ma anche di qualcosa di molto più serio: propaganda politica.

Il robot è stato sviluppato da Promobot nella città di Perm. Testa e volto in silicio sono modellati per assomigliare al viso del co-fondatore dell’azienda, Alexei Yuzhakov. Al momento può muovere solo parti del viso e il collo, ma la versione finale avrà anche arti completamente mobili.

https://www.youtube.com/watch?v=U7LhWWnQBJw

Alex è costato poco più di 15mila dollari per lo sviluppo e l’azienda ha ricevuto ordini per altri 12 modelli. Yuzhakov ha dichiarato che il presentatore robot è dotato di software e componenti prodotti internamente, cioè in Russia. Per ora ha presentato in TV notizie riguardo temi come l’agricoltura, tecnologia nucleare e finanza.

Molti però accusano il robot (e chi lo controlla) di propaganda: “ecco il nuovo anchor man di Rossiya 24, il robot Alex: l’intelligenza artificiale, il talento per la propaganda e un generatore di notizie false integrato sono compresi nella confezione”, si legge su Twitter da una voce critica.
Altri spettatori hanno preso in giro l’aspetto del robot Alex, ad esempio riguardo le strane espressioni facciali e il suo abbigliamento.

Si tratta in ogni caso solo di un esempio iniziale per capire dove può arrivare la tecnologia, ma anche un campanello d’allarme per il futuro riguardo i possibili “bias” anche delle macchine, non solo dell’uomo. Ultimamente infatti si parla molto (non in Russia, sia chiaro) di un’IA che debba essere sviluppata senza pregiudizi, ma sono regole che non tutti condividono.

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