Dopo la chiusura di numerosi siti web ritenuti illegali, la lotta alla violazione del copyright in Rete negli USA si arricchisce di un nuovo capitolo. A scendere in campo questa volta è Puerto 80, società che detiene i diritti sul servizio di streaming Rojadirecta, i cui domini con estensione .com e .org sono stati sospesi dalle autorità a seguito delle indagini dello scorso mese di febbraio. Domini che il gruppo spagnolo reclama a gran voce, depositando addirittura una denuncia nei confronti dell’ICE (Homeland Security, Immigration and Customs Enforcement).
Nelle settimane successive alla chiusura del portale sono stati numerosi i tentativi da parte di Puerto 80 di instaurare un dialogo con le autorità statunitensi, riuscendovi solo a seguito di alcune peripezie burocratiche. Le trattative tra le parti non sembrano però aver restituito i risultati sperati: la richiesta da parte dell’ICE di abbandonare definitivamente lo streaming di eventi sportivi statunitensi non è stata infatti accettata dal gruppo spagnolo, che ha dunque deciso di procedere per vie legali, chiedendo la restituzione dei domini sottratti, secondo l’accusa, in maniera del tutto impropria.
Puerto 80 sostiene infatti la propria innocenza nei confronti delle accuse mosse negli scorsi mesi: il portale Rojadirecta sarebbe infatti null’altro che un luogo di discussione per i navigatori e non un servizio di streaming illegale. I contenuti disponibili sul portale non sono infatti trasmessi direttamente da Rojadirecta, sul cui sito i relativi creatori si limitano ad inserire link disponibili ovunque in Rete. Il servizio di origini spagnole, dunque, ritiene di non aver violato alcuna legge in materia di diritto d’autore, essendo lo streaming effettuato da terzi non direttamente legati al proprio nome.
Per difendere la propria posizione il gruppo ha inoltre assoldato uno degli studi legali più rinomati degli USA quando la materia del contendere è la violazione del diritto d’autore. Con i suoi 865.000 iscritti, Rojadirecta rappresenta uno dei punti di riferimento per la distribuzione di contenuti sportivi in Rete, motivo per cui secondo Puerto 80 la chiusura del dominio avrebbe causato un danno economico piuttosto elevato alla società, con un crollo del traffico verso il portale, attualmente disponibile presso altri domini, del 32%.