Steve Jobs è morto stanotte dopo una dura battaglia contro il cancro al pancreas, e tutto il mondo si sta esprimendo in queste ore per dichiarare il proprio cordoglio verso uno dei più grandi geni degli ultimi tempi. Non è mancata la reazione dei big dell’industria tecnologica, così come quella di Ron Wayne, il terzo co-fondatore di Apple, il quale durante una recentissima intervista si è dichiarato più che affranto per la scomparsa del suo amico.
Wayne aveva fondato Apple insieme a Steve Jobs e Steve Wozniak ma aveva abbandonato l’azienda dopo un paio di settimane. Ha colto la tristissima occasione per parlare del tempo trascorso insieme all’ex CEO di Cupertino, spiegando che le giornate passate in sua compagnia quando lavoravano insieme per Atari sono state uno dei più grandi privilegi della sua vita.
Il destino è stato ingiusto con Steve Jobs che è scomparso alla prematura età di 56 anni e Wayne ha sottolineato come non sarebbe dovuto morire ora: il mondo della tecnologia, l’utenza Apple e tutto il mondo in generale hanno subito una grossissima perdita. Egli ha conosciuto Jobs nel 1970, una persona a sua parere estremamente dinamica con una visione rivolta al futuro e con obiettivi ben chiari in mente.
«Ciò che ha reso Jobs un uomo di così successo era l’attenzione che concentrava su ciò che voleva fare, l’intelligenza, la capacità di capire le persone e di raccogliere intorno a sé quegli individui dotati delle competenze e delle abilità che gli mancavano. Ha avuto la capacità di predire il futuro con precisione, di come il mondo sarebbe stato»
Steve Wozniak, l’altro celebre fondatore di Apple, si è dichiarato molto affranto per la morte di Steve Jobs, un decesso che considera al pari di quello di personaggi come JFK o di John Lennon, ovvero persone che con le loro intuizioni hanno cambiato il corso della storia per sempre.
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