Non tutti ne saranno a conoscenza, ma i co-fondatori di Apple sono ben tre: Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne. Durato poco nell’azienda della mela morsicata, con un ruolo più di consulenza economica, poche settimane dopo dalla nascita Wayne ha venduto il suo 10% ai colleghi per 800 dollari, a cui si sono aggiunti 1.500 dollari per la cessione di qualsiasi diritto di rivendicazione postumo. Con il senno di poi, non è dato sapere se l’uomo si sia pentito constatando i 700 miliardi di dollari di capitalizzazione del marchio, ma una piccola rivincita è in arrivo. Il co-fondatore ha infatti deciso di mettere all’asta dei documenti originali, per un valore di partenza di 30-50.000 dollari.
I materiali proposti sono una vera e propria manna per i collezionisti, così come anche le recenti aste sugli Apple I hanno dimostrato, con cifre da capogiro per assicurarsi un esemplare. Tra i contenuti, un documento preliminare proprio sulle caratteristiche di Apple I, quindi i primi disegni industriali del modello, un prototipo di case diverso da quello effettivamente commercializzato e un ordine originale per Apple II. Il tutto sarà battuto il prossimo 11 dicembre dalla casa d’aste statunitense Christie’s.
Non è la prima volta, tuttavia, che Wayne si lancia nella vendita di prodotti e altre memorabilia a marchio mela. Nel 2011, ad esempio, in collaborazione con Sotheby’s sono stati venduti i contratti originali che l’uomo ha stipulato con i due co-fondatori.
Wayne è tornato sulla ribalta dei media nel 2010, quando la sua storia divenne virale sul Web grazie all’opera di molti curiosi appassionati. Ai tempi, si è effettuata una stima di quanto potesse valere il 10% in suo possesso qualora non l’avesse rivenduto ai due soci: ben 22 miliardi di dollari. In recenti interviste, tuttavia, il co-fondatore non si è detto mai pentito della sua scelta: il suo pare fosse solo un ruolo di mediazione fra le due toste anime della Mela, in un settore di mercato che pare non abbia mai sentito affine.