E’ proprio vero che sempre di più noi consumatori dobbiamo stare attenti ai nostri acquisti, sopratutto dobbiamo sviluppare un atteggiamento critico nei confronti delle specifiche e delle immagini riportate sul packaging del prodotto (in questo caso, dei prodotti networking). L’azienda D-link ha recentemente sostituito la parola access point dai suoi prodotti in favore del termine router, già impiegato per prodotti wireless integranti un modem ADSL. Che conseguenze ha avuto questo? La principale è la confusione del consumatore su quale prodotto integri effettivamente un modem e quale necessiti di un dispositivo supplementare (modem ethernet) per connettersi ad internet.
Per capirlo è sufficiente analizzare in maniera attenta il retro (od il lato) della confezione sul quale sono riportare le specifiche tecniche del prodotto.
Sui vecchi access point sono indicate 4 porte ethernet (per lo switch LAN) più una porta ethernet supplementare (WAN) questo conferma la necessità di un modem aggiuntivo per la connessione ad internet, mentre sui dispositivi che siamo abituati a chiamare router è specificato (oltre allo switch LAN) una porta RJ45 per la connessione alla linea telefonica.
Un altro modo per capire se il prodotto contiene un modem integrato è la presenza dell’icona ADSL 2/2+ oppure ADSL sul davanti del packaging.
Sinceramente mi sorge spontaneo il dubbio sull’intenzionalità della confusione generata; che sia una trovata per aumentare le vendite?