50Mbit per tutti, e con questa promessa Telecom Italia intende rilanciare la propria immagine presso l’utenza in un momento in cui il nome dell’incumbent è quantomeno annebbiato dagli scandali che quotidianamente animano i telegiornali nazionali ed occupano gli editoriali dei quotidiani. L’occasione non è insolita ed è rappresentata da una nuova intervista di Giuseppe Turani de La Repubblica all’Amministratore Delegato di Telecom Italia Riccardo Ruggiero.
Le parole sono fin da subito quelle tipiche di una sfida epica: «la verità è che per far crescere il mercato bisogna fare una rivoluzione tecnologica nelle telecomunicazioni, probabilmente la più grande che sia mai stata fatta in Italia sull’onda di quella avviata da Deutsche Telecom in Germania con il lancio della super DSL. Una rivoluzione di una portata tale che fino a qualche anno fa sarebbe stata semplicemente impensabile». Partendo di qui Ruggiero spiega che il mercato della banda larga va verso la saturazione e Telecom deve quindi pensare al futuro ed a ciò che venderà quando le tariffe saranno spinte al ribasso dalla concorrenza e non ci saranno più margini di crescita. Questa la ricetta di Ruggiero: «la soluzione c’è ed è anche semplice: le reti dovranno essere in grado di distribuire contenuti televisivi e servizi ICT (telemedicina, servizi per la pubblica amministrazione, ecc). In sostanza, dobbiamo far evolvere la banda larga per portare a casa della gente, via Internet, servizi, contenuti e la televisione (con centinaia di canali), con grande affidabilità e qualità in alta definizione […] Dobbiamo cambiare marcia, fare un salto in avanti».
L’intervista di Turani porta poi Ruggiero nello specifico: «dobbiamo fare una rivoluzione hi-tech e realizzare la Next Generation Network: la rete ultra Broadband […] Per distribuire molti contenuti e la televisione via Internet nelle case degli italiani dobbiamo garantire una banda, garantita, superiore ai 50 Mega Cioè deve assolutamente essere quella, anche se sono in mille a navigare su Internet tutti insieme». Tecnicamente, in pratica, «oggi la distanza media degli utenti dalle nostre centrali locali è di circa 1500 metri. E questo non consente di salire oltre i 20 mega. Per fare questo dobbiamo accorciare questa distanza a 500-600 metri». Il progetto è insomma di portare la fibra ad ogni casa per distribuire poi il tutto tramite il semplice e tradizionale doppino telefonico.
I toni epici non si esauriscono: «noi crediamo che il mercato grazie a questa nuova rete, capace di trasmettere i nuovi servizi, consentirà di raggiungere nel 2011 un mercato complessivo di circa 15-16 milioni di clienti broadband. E questa è una rivoluzione. Una volta che tutto ciò sarà realizzato, l’Italia sarà di fatto quasi tutta collegata e nel migliore dei modi. Di fatto avremo realizzato le super highway informatiche di cui parlava anni fa Al Gore in America. Tutta l’Italia sarà collegata in banda super-larga e sopra quell’ “autostrada” ci potrà passare tutto quello che si desidera: come già detto tele-assistenza, burocrazia, tele-istruzione, ecc. Tutto quello che verrà in mente agli operatori e alle autorità».
Il quadro fantastico dipinto da Ruggiero si scontra con i toni cupi della realtà: l’Italia è imbrigliata proprio dalle maglie che Telecom ha tessuto per anni, è schiava del digital divide, è vittima di un incumbent messa al muro da indagini e scandali dal sapore politico/finanziario, e nonostante ciò le promesse ancora pendono dalle labbra degli annunci provenienti dal gruppo oggi guidato dal “commissario” Rossi. Ruggiero, infine, promette all’Italia ciò che l’Italia implora da tempo: lo scorporo dell’ultimo miglio. Telecom promette una azienda a parte e parità di accesso per tutti gli operatori, un processo lungo e difficoltoso che porterà però l’Italia verso l’avanguardia.
Per meglio capire il “tra le righe” delle parole di Ruggiero è consigliabile la «critica ragionata» che dell’intervista propone Stefano Quintarelli sul proprio blog. Le analisi strategico/finanziarie verranno in seguito, quando il gruppo si sarà almeno parzialmente scrollato di dosso il passato e potrà tornare a pensare al proprio riassetto per il futuro.