Rule Of Rose, ora la questione è europea

Un gruppo di europarlamentari italiani sta sponsorizzando una proposta risolutiva per il controllo dei videogiochi importati nell'unione affinchè non si verifichino più casi come quello di Rule Of Rose
Rule Of Rose, ora la questione è europea
Un gruppo di europarlamentari italiani sta sponsorizzando una proposta risolutiva per il controllo dei videogiochi importati nell'unione affinchè non si verifichino più casi come quello di Rule Of Rose

La grottesca storia dell’accanimento politico contro il videogioco Rule Of Rose ha un nuovo capitolo, questa volta ambientato nell’europarlamento. È stata infatti presentata una proposta di risoluzione in merito alla totale messa al bando del gioco da un gruppo, nella quasi totalità italiano, di europarlamentari. Secondo questa nuova proposta, quindi, nemmeno gli adulti dovrebbero essere liberi di acquistare il gioco.

Tutto nasce da un articolo comparso su Panorama qualche mese fa nel quale si denunciava il fatto che Rule Of Rose fosse un gioco da mettere al bando perchè ha come scopo il seppellire una bambina. La realtà risulta essere però diversa: in nessuna fase di gioco è mostrata la sepoltura di bambini nè direttamente nè indirettamente. La scena a cui probabilmente faceva riferimento Panorama è una sequenza di presentazione del gioco (peraltro onirica) che mostra la protagonista intrappolata in una bara. Dunque non solo la sepoltura centra poco con il gioco ma non ne costituisce l’obiettivo e soprattutto il gioco non incita alla violenza (come con qualche artificio retorico si potrebbe sostenere di videogiochi come Grand Theft Auto) poichè si combatte contro entità mostruose e non esseri umani.

Dopo la comparsa dell’articolo si è scatenato il moralismo del mondo politico che ha fatto a gara nel denunciare l’accaduto proponendo subito la messa al bando del prodotto, cosa che Sony (l’azienda produttrice) ha subito accettato con la giustificazione che la morale giapponese è diversa dalla nostra. Ma la pressione politica non si è fermata: è stata proposta una commissione bicamerale che vigili sui videogiochi importati, così che certe cose non debbano succedere più.

Ora la questione passa al Parlamento Europeo dove una folta rappresentanza italiana continua la battaglia adducendo come motivazioni per la limitazione di queste forme di commercio anche i noti fatti relativi al bullismo. 5 le considerazioni del gruppo parlamentare e 2 le proposte (documento datato 7 Marzo 2007):

  • «considerando che oggi sono in vendita in Europa numerosi videogiochi violenti destinati ai bambini e che un nuovo videogioco dal titolo “Rule of Rose”, che presenta bambini e immagini perverse, violente e sadistiche che offendono la dignità umana, è stato recentemente pubblicato in Europa»
  • «che lo scopo del videogioco è quello di seppellire viva una bambina che ha subito violenze psicosessuali e fisiche che confinano con la perversione e il sadismo»
  • «che questo videogioco non è che l’ultimo di una serie diventata sempre più popolare tra la generazione dei più giovani e il cui solo scopo è l’istigazione alla violenza, al bullismo e all’abuso dei più deboli»
  • «considerando che il bullismo è un fenomeno drammaticamente in crescita in Europa e in Italia e che si sono verificati gravi episodi di violenza tra minori tra cui l’aggressione ai danni di un ragazzo disabile (filmato dai responsabili e pubblicato su Internet),»
  • «considerando che le Istituzioni comunitarie hanno sempre protetto e salvaguardato i diritti dei minori»

  1. «chiede agli Stati membri di mettere a punto tutte le necessarie misure atte a vietare la pubblicazione di videogiochi particolarmente violenti e crudeli»
  2. «chiede l’istituzione di un Osservatorio europeo sull’infanzia e i minori al fine di verificare preventivamente il contenuto dei videogiochi e definire un codice di condotta unico per la vendita e la distribuzione di videogiochi destinati all’infanzia»

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