La crisi in Crimea e le successive sanzioni imposte alla Russia dagli Stati Uniti ha dato inizio ad uno scontro politico/diplomatico tra i due paesi. Il vice ministro russo Dmitry Rogozin ha espresso seri dubbi sul futuro della Stazione Spaziale Internazionale, affermando che verrà rigettata qualsiasi richiesta di “passaggio” per la ISS, da parte degli Stati Uniti, dopo il 2020. Inoltre, gli USA non potranno più utilizzare i razzi russi per il lancio dei satelliti militari e non potranno più accedere alle stazioni GPS situate sul territorio russo. La nuova guerra fredda si combatterà nello spazio.
La stazione spaziale viene attualmente gestita principalmente da equipaggi russi e statunitensi. La NASA ha dismesso il programma Shuttle nel 2011, quindi gli unici mezzi di trasporto per portare gli astronauti nello spazio sono le navicelle Soyuz. Gli accordi in corso tra le 15 nazioni che partecipano al progetto prevedono l’uso della ISS almeno fino al 2024. Per usufruire del “servizio taxi” della Russia, il governo degli Stati Uniti paga 60 milioni di dollari per ognuno dei suoi astronauti.
Se la ritorsione contro le sanzioni verranno messe in pratica, la ISS non sarà più raggiungibile dal 2020. Gli Stati Uniti sperano di ripristinare i propri trasporti spaziali entro il 2017, ma tutto dipenderà dai fondi disponibili. All’inizio di aprile, la NASA aveva già interrotto la collaborazione con Roscosmos, l’agenzia spaziale russa. Il vice ministro Rogozin ha recentemente dichiarato:
Il segmento russo (della ISS, ndr) può funzionare indipendentemente da quello americano, quello statunitense no. Siamo molto preoccupati per la continuazione dello sviluppo dei progetti high-tech con un partner inaffidabile come gli Stati Uniti, che politicizza ogni cosa.
La NASA ha rilasciato un comunicato per chiarire che la cooperazione tra i due paesi continuerà come pianificato. Ieri è terminata la spedizione 39 e un nuovo equipaggiato raggiungerà la ISS nelle prossime settimane.
La Russia ha minacciato anche di interrompere le consegne dei motori per i razzi Atlas V, usati per il lancio dei satelliti militari statunitensi. Inoltre, chiuderà tutte le stazioni base GPS situate sul suo territorio a partire da settembre, a meno che gli Stati Uniti non permettano la costruzione di analoghe stazioni per il sistema GLONASS sul suolo statunitense.