Domani sarà il Safer Internet Day, ovverosia la giornata internazionale di sensibilizzazione per i rischi che comporta utilizzare internet, e la promozione di un uso consapevole della rete. Istituita nel 2004 dall’Unione europea, ricorre ogni anno il secondo giorno della seconda settimana del mese di febbraio.
Tra le iniziative del Safer Internet Day rientrano convegni, concorsi a premi e campagne di sensibilizzazione incentrati su temi legati al cyberbullismo, alla pedopornografia e pedofilia on-line, al sexting, alla perdita di privacy, oltre che alla dipendenza da videogiochi e a uno stile di vita eccessivamente sedentario, o al rischio di isolamenti, soprattutto tra gli utenti più giovani.
E mai come quest’anno è importante per tutti, istituzioni, organizzazioni a tutela e famiglie, portare avanti quante più iniziative e prendere provvedimenti a difesa e sostegno dei nostri giovani, sempre più vittime dei fattori sopra elencati.
Proprio in queste settimane la cronaca ha registrato la triste vicenda della bambina di 10 anni di Palermo, dopo la cui morte il Garante per la protezione dei dati personali ha disposto il blocco immediato dell’uso dei dati degli utenti minori. Ma in generale i dati sono comunque allarmanti.
Minori e Internet, è allarme
Secondo quanto rilevato da Telefono Azzurro nel 2020, il 30,5% degli utenti che ha problemi su Internet soffre anche di problemi di salute mentale, il 13% dice di aver provato atti autolesivi, il 5% tentativi di suicidio e un 13% ideazione del suicidio. Dice Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro:
La situazione è grave e bisogna intervenire subito. L’utilizzo crescente della tecnologia, cui la pandemia ha costretto i minori in questi mesi, ha purtroppo contribuito a una forte crescita degli abusi online e in generale di pericoli digitali”.
E in effetti, secondo altri dati, questa volta raccolti dall’Osservatorio Indifesa di Terre des Hommes relativi sempre al 2020, le conseguenze del Covid-19 e delle misure di isolamento e distanziamento sociale hanno acuito i problemi.
Il 93% degli adolescenti ha infatti affermato di sentirsi solo, con un aumento del 10% rispetto alla rilevazione precedente. Un incremento che viene considerato ancora più significativo in quanto la percentuale di coloro che hanno indicato di provare solitudine “molto spesso” è passata dal 33% a un triste quanto drammatico 48%.