Data la riluttanza del grande pubblico ad adottare le sue Apps, Google sta cercando di realizzare una rete di servizi che si appoggino su di esse per mettere in mostra la loro utilità e spingerle nel settore lavorativo. Così arriva oggi notizia che il gigante dei motori di ricerca si è alleato con Salesforce.com per unire le loro applicazioni remote.
In sostanza per i 41.000 clienti Salesforce sarà possibile usufruire delle Google Apps (per gli utenti premium di Google non ci sarà sovrapprezzo) e integrare documenti, fogli di calcolo, chat, mail e calendari nei servizi Salesforce. Ad esempio una mail inviata da un cliente potrà essere allegata alle sue informazioni dello stesso sul sito, rendendo tutto accessibile da un’unica posizione. Inoltre anche le applicazioni di terze parti programmate per AppExchange (library di add-on per Salesforce), saranno facilmente integrabili con la suite di Google.
In passato simili accordi si erano già visti ma dal desktop e con i programmi Microsoft e comunque non si trattava di un’offerta di integrazione così ampia e pervasiva. Senza contare che secondo la stessa Salesforce si tratterebbe di una precisa richiesta fatta dai clienti attraverso il loro forum.
Dall’altra parte Redmond già nel 2006 aveva realizzato con SAP il progetto Duet, l’integrazione (o mashup) di funzioni Office e R3 ERP. Per dirla con semplicità i software erano in grado di parlarsi, interagire e scambiarsi i dati come già da moltissimo tempo fanno i software Office tra di loro.
Ma una dichiarazione rilasciata a Cnet da parte di Kraig Swensrud, vicepresidente del reparto applicazioni di Salesforce, il gruppo apre strade anche ad altre compagnie: «Siamo pronti e aperti a lavorare con molte diverse applicazioni Office. L’accordo è stato possibile perchè sia Salesforce che Google Apps provvedono a fornire applicazioni basate sul web. Abbiamo scelto per primi Google Apps perchè è quello che la gente ha scelto». Il riferimento ad Office Live sembra abbastanza chiaro.
In molti hanno sottolineato come l’alleanza al di là dei suoi confini nel settore delle vendite in rete è anche un chiaro passo in avanti verso il cloud computing, cioè il fatto che sempre più le funzioni del sistema operativo si stiano trasferendo in rete. E dunque per certi versi meraviglia che ad un simile passo sia invitata anche Microsoft, zoccolo duro del desktop computing.