Torino vuol tornare ad essere protagonista nel mondo dell’auto. Lo farà dall’8 al 12 giugno prossimi riproponendo un Salone dell’Auto pieno di ambizioni: il comitato Parco Valentino ha presentato la nuova edizione raddoppiando gli obiettivi conseguiti nel 2015 e al tempo stesso ad emergere è il tentativo di reinterpretare completamente il concept di “salone” in parallelo alla necessità di reinterpretare i concetti di “auto” e di “mobilità”.
Cambia tutto perché è necessario, perché occorre sperimentare e perché Torino ne ha le capacità. Ad essere in mostra dall’8 al 12 giugno, quindi, non saranno soltanto oltre 100 modelli d’auto, ma vi sarà un intero distretto industriale, vi saranno le capacità ingegneristiche del territorio e l’Italia si lancia così nel recupero di quel ruolo di leadership che da sempre occupa nel comparto. Abarth, Alfa Romeo, Aston Martin, Audi, Bentley, BMW, Cadillac, Chevrolet, Corvette, Dacia, Fiat, Ferrari, Ford, Infiniti, Jaguar, Jeep, Kia, Lamborghini, Lancia, Land Rover, Lexus, Lotus, Maserati, Mazda, Mazzanti Automobili, Mercedes-Benz, MINI, Mitsubishi, Opel, Pagani, Porsche, Renault, SEAT, ŠKODA, Smart, SsangYong, Suzuki, Tesla, Toyota, Volkswagen, W Motors: i grandi brand saranno tutti presenti, confermando così la bontà dell’idea di far nascere a Torino un’idea nuova (e sperimentale) di Salone: il mondo dell’auto sta cambiando ed a cambiare dovrà essere anche il modo di presentare l’auto stessa.
Oltre la Fiat
Torino uguale Fiat? In passato sicuramente: le due entità erano fortemente compenetrate, addirittura all’eccesso, ma quel rapporto ha lasciato una forte identità sul territorio. Ecco quindi nascere un Salone dell’Auto che, al fianco di 41 grandi marchi dell’automotive, porta in scena anche una dozzina di centri stile che faranno da portabandiera per il design e la produzione di componentistica con cui il distretto di Torino nutre l’intero settore. Il fatto che il rapporto con FCA si sia indebolito, insomma, apre nuovi spazi che altre eccellenze sono pronte ad occupare: Giugiaro annuisce in prima fila ed altri grandi nomi mettono la propria firma al progetto che Andrea Levy snocciola di fronte al pubblico accorso alla presentazione ufficiale:
Torna la passione per l’automobile con una manifestazione che ha proprio nell’auto il suo focus. Nessuna contaminazione, solo le novità commerciali delle Case automobilistiche e la visione del futuro offerta dai prototipi presentati da Carrozzieri e Centri Stile.
Una apposita applicazione per App Store e per Google Play sarà rilasciata il 1 giugno mettendo il Salone nelle mani degli utenti interessati. Da alcune ore, invece, la stazione di Porta Susa e l’aeroporto Sandro Pertini di Caselle sono stati allestiti con modelli 1:4 disegnati dagli studenti dello IED di Torino per rappresentare alcune vetture futuristiche con le quali portare il design ai massimi livelli: l’allestimento sarà il biglietto da visita per quanti arriveranno a Torino in treno o in aereo per partecipare al Salone.
Salone di Torino: il futuro dell’auto
Qual è il futuro dell’auto? La sensazione è che ci siano tante ambizioni, ma che al momento si guardi oltre l’ostacolo senza capire esattamente come aggirarlo. E l’ostacolo è quello di un parco macchine sempre più vetusto, una mobilità urbana sempre più difficoltosa e un sistema viario che non sembra più rispondere alle esigenze della collettività.
Claudio Lubatti, assessore alla mobilità per il Comune di Torino, si dice convinto che il Salone possa essere una opportunità forte per dare il via ad un nuovo processo di ripensamento del concetto di automobile. L’auto, del resto, altro non è se non lo strumento con cui l’utente si pone nei confronti della rete viaria e all’interno del sistema complesso della mobilità. Tuttavia proprio la mobilità sta per cambiare e il futuro intermodale è alle porte: uno sfruttamento più intelligente dei mezzi, parificando il ruolo dell’auto a quello dei mezzi pubblici, dovrà dare nuovo ossigeno alle reti urbane e rendere più ordinati e sostenibili i flussi. Non è un caso, dunque, se la presentazione del Salone sia avvenuta presso la stazione di Porta Susa: partendo dal centro nevralgico del nuovo modo di pensare i trasporti tra Torino e il Piemonte, la capitale sabauda porta in stazione il “day one” del proprio Salone dell’Auto come modo per sbandierare tutto il proprio coraggio e la propria consapevolezza.
Coraggio, consapevolezza e un pizzico di sfrontatezza: serve ognuno di questi ingredienti per pensare un Salone dell’Auto con entrata gratuita; con una lunga sfilata di auto da collezione all’interno di un Gran Premio Parco Valentino che terminerà presso la Reggia di Venaria; con un’esposizione fatta di palcoscenici uguali e anonimi che focalizza gli occhi del pubblico solo sul design dei veicoli; con una location identificata all’interno di un parco sulle rive del Po (Parco del Valentino) e in mezzo ad una scenografia naturale. L’auto è protagonista in tutto e per tutto: non c’è intrattenimento, non c’è show, c’è soltanto l’incontro tra utenti e vetture dapprima per innamorarsi a vista, quindi per alcuni test-drive. Il momento è positivo: torna ad aumentare il numero delle immatricolazioni, aumenta il numero dei noleggi (Torino, peraltro, è da breve stata coinvolta nel progetto enjoy), in aumento anche i noleggi a lungo termine. Il Salone si inserisce in un contesto fertile e lo fa a modo proprio, con un carattere preciso, dando vita ad un concept del tutto unico nel panorama dei maggiori saloni a livello internazionale.
Il design, da fattore co-protagonista, diventa protagonista tra le strade di Torino: la mobilità elettrica, la mobilità intermodale e la mobilità intelligente necessitano di una chiave interpretativa che faciliti l’evoluzione non solo dello strumento, ma anche il modo nel quale viene percepito. Il Salone dell’Auto di Torino sarà tutto questo ed accoglierà il pubblico dalle 10 alle 24 per 5 giorni consecutivi. Porte aperte, insomma, perché c’è un parco macchine da svecchiare e i desideri di auto, innovazione e gusto possono trovare nel talento italiano il giusto punto di incontro.