Il Salone del Mobile 2014 sta per avere inizio. Tra poche ore 203.800 metri quadri di superficie netta espositiva saranno sotto gli occhi incuriositi di oltre 300 mila visitatori e le penne analitiche che Webnews manderà sul posto.
Nel mese di marzo siamo stati al Salone dell’auto di Ginevra, poiché volevamo vedere come sarebbe stata l’auto del futuro. Oggi siamo in partenza per il Salone del Mobile di Milano perché vogliamo capire come sarà la casa del futuro. Lo si potrà capire già in questa edizione? Forse sì. Purché si ragioni per differenze, leggendo tra le righe di quel che il design nasconde o mette in evidenza con i suoi trend, le sue iperboli artistiche e le sue forzature.
Salone del Mobile, tra ieri e domani
Dieci anni fa il televisore di casa era al massimo di 32 pollici e aveva una profondità pari a 50 cm. Sebbene la dimensione consigliasse di non allontanarsi troppo, in realtà la vicinanza metteva in luce tutti i difetti di una immagine che era ancora lontana dagli attuali standard di alta definizione. Oggi la tv in salotto va dai 40 ai 50 pollici, ha una definizione tale da consentire forte vicinanza ed ha una profondità di pochissimi centimetri.
Semplici dettagli tecnici? No: questo cambiamento è la scintilla di un sovvertimento profondo dell’organizzazione delle case, poiché in molti casi viene a perdere di significato il classico mobiletto che reggeva il televisore (oggi spesso appeso direttamente al muro), cambia il modo in cui sono organizzate le connessioni, cambia la dislocazione del divano e la sua stessa funzione, cambiano le distanze, cambiano i rapporti. Il salotto oggi è altra cosa e questa differenza va a ridefinire impianti elettrici, mobilia, oggettistica e volumi.
Quali mobili cambiano e come? Quali necessità e complementi emergono in ambienti completamente ridefiniti rispetto ai decenni passati? Quale nuovo ruolo viene ad assumere la cucina laddove l’importanza del cibo è ritornata in modo improvviso al centro delle attenzioni della quotidianità? Il bagno può cambiare il proprio ruolo da mero vano di utilità a fondamentale isola di benessere? Come cambia la gestione degli spazi personali se i dispositivi elettronici tendono a rendere sempre più personalistico il rapporto con gli schermi disponibili nei locali domestici? Il design ha moto proprio o ricava in parte la propria direzione da quel che la tecnologia impone alla quotidianità tramite i nuovi concetti di smart home?
I punti di domanda sono molti e con ogni probabilità non troveranno risposta in una sola edizione del Salone. Tuttavia qualche matassa potrebbe iniziare a dipanarsi: certe risposte emergono infatti soltanto nel giro di anni, esperimento dopo esperimento, in base alle risposte del mercato e alle soluzioni che la creatività propone. Quel che il Salone del Mobile 2014 può offrire è un primo sguardo serio su questo tipo di prospettiva: come sarà la casa del futuro? Come la immaginiamo oggi e cosa siamo disposti a sacrificare? Quali dettagli sono pronti a diventare nostalgia e quali invece stanno per sublimare in prospettiva?
Risposte che potrebbero esserci, oppure risposte che potrebbero non esserci: quali brand oseranno sfidare un mercato in difficoltà proponendo qualcosa di nuovo e, soprattutto, una visione originale? Chi avrà la forza e la sfrontatezza di guardare al “domani” invece di adagiarsi sulle sicurezza di un “ieri” che non c’è più? Il Salone del Mobile 2014 sarà interessante non soltanto per quel che c’è, ma anche per quel che non ci sarà: rileggerne le dinamiche a posteriori aiuterà a confermare quanto l’innovazione possa essere la pulsione vera del mercato, al di là di ogni ragionamento di estetica, marketing o utilità.