Dopo che l’OMS ha dichiarato di aver elevato il grado di pericolosità delle radiazioni elettromagnetiche emesse da cellulari, cordless e dispositivi wireless in genere, la comunità medica mondiale ha focalizzato nuovamente l’attenzione sul problema delle possibile influenze nocive delle radiazioni elettromagnetiche sulla salute dell’uomo. Proprio su questa tema si è svolto pochi giorni fa un convegno in Italia promosso da A.M.I.C.A. (Associazione malattie da intossicazione cronica e/o ambientale) dal titolo “Telefonia mobile, WiFi e Wi-Max: un pericolo per la salute?”
Da questo incontro sono emerse più posizioni, ma non del tutto definitive. Gli esperti da tutto il mondo, hanno presentato le loro ricerche che effettivamente mostrerebbero una certa pericolosità delle emissioni elettromagnetiche.
Nello specifico, l’esposizione a fonti radio causerebbe effetti biologici certi come una diminuzione delle cellule vitali e un aumento di quelle cancerose, oltreché danni al DNA. Tuttavia per avere la piena certezza della nociva interazione tra le onde elettromagnetiche e la salute umana, occorreranno ulteriori ma soprattutto più approfonditi studi.
Ma il convegno si è anche soffermato sugli aspetti normativi della materia, evidenziando come ci siano enormi vuoti legislativi in tal senso, soprattutto nell’accertare il nesso sulla casualità del danno.
Caso emblematico, portato come esempio, gli impianti radio di Radio Vaticana, più volte finiti sotto inchiesta e dove solo alcune sentenze della Cassazione hanno potuto dimostrare che possono bastare le leggi statistiche per determinare un danno se questo può essere spiegato dall’evento.