Ricevendo un file .doc
è difficile stabilire a priori quale versione di Microsoft Office l’abbia salvato, perciò il documento appena ricevuto potrebbe essere inutilizzabile. Tuttavia, la soluzione al problema è più semplice di quanto s’immagini: OpenDocument Format (ODF) è un formato open source mantenuto da Organization for the Advancement of Structured Information Standards (OASIS) ed è uno standard ISO/IEC 26300. Le applicazioni più diffuse, incluso Office 2007 o superiore, supportano appieno le estensioni .odt
, .ods
e .odp
.
Basterebbe salvare i documenti con una di queste estensioni previste da ODF, affinché chiunque possa aprirli e modificarli senza riscontrare delle differenze nella formattazione o perdite sui contenuti: lo standard di ODF è adottato da numerosi programmi per la produttività quali Apache OpenOffice, Corel WordPerfect Office, Google Drive, IBM Lotus SmartSuite, LibreOffice, Office 365, SkyDrive e Microsoft Office. È accessibile dal web o qualunque sistema operativo e dispositivo, ma soprattutto è retro-compatibile tra le versioni.
Significa che salvando i documenti in ODF non occorre preoccuparsi della versione implementata dal programma utilizzato. Questo formato non obbliga ad acquistare una licenza per Office, però è comunque compatibile con la suite di Microsoft e quindi non bisogna necessariamente imparare il funzionamento d’un altro software. Utilizzando .odt
, .ods
e .odp
il rischio di ricevere o trasmettere un documento inutilizzabile è ridotto al minimo: la produttività non accumula dei ritardi e non occorre affatto cambiare le proprie abitudini.
La superficialità nel salvataggio dei documenti e la criticabile gestione di Microsoft rispetto alla diffusione dei formati favoriscono la condivisione di file che non possono essere né aperti, né modificati: i .doc
, .xls
, .ppt
, ecc. hanno caratteristiche differenti a seconda della versione del programma. Office 2003 ha mantenuto le stesse estensioni, introducendo un nuovo schema: Microsoft Office XML è un formato abbandonato dalla pubblicazione di OOXML in Office 2007 ed è incompatibile con le versioni precedenti o successive.
Le estensioni che ho citato sono le più comuni, eppure Microsoft le ha dismesse con Office 2007 che ha introdotto un nuovo formato: Office Open XML (OOXML) è uno standard ECMA-376 e ISO/IEC 29500 ed è distinguibile per la “x” finale come in .docx
, .xlsx
, .pptx
. Purtroppo, la standardizzazione dei formati e l’utilizzo di eXtensible Markup Language (XML) non hanno risolto il problema. OOXML ha una licenza proprietaria e le applicazioni diverse da quelle di Microsoft Office non possono operare sui documenti con la stessa efficacia.
Superato l’ostacolo della firma del contratto i problemi coi documenti non erano terminati: i diversi formati sui quali è possibile operare molto spesso non risultano compatibili fra loro. Il word processor più popolare è sempre quello di Microsoft Office che a dispetto della diffusione non garantisce la migliore interoperabilità con gli altri programmi perché la multinazionale non ha condiviso le specifiche dei binari di .doc
, .xls
, .ppt
che erano gestiti dalla suite per la produttività fino al 2003 e restano in distribuzione.