Samsung ha chiesto a un giudice federale di imporre ad Apple un limite riguardo i riferimenti da parte degli avvocati del rivale nei confronti del defunto Steve Jobs da usare nel processo con giuria su brevetti dedicati ai dispositivi mobile fissato per il 30 luglio. La richiesta arriva subito dopo che Harold Mcelhinny, un legale del colosso di Cupertino aveva fatto sapere al giudice distrettuale di San Jose, Lucy Koh, di voler mostrare ai giurati due diapositive di Jobs.
Samsung ovviamente non ci sta, e lo dice apertamente uno dei suoi avvocati, Charles K. Verhoeve: «Non voglio assistere a una dichiarazione di apertura in cui i giurati vengano costretti a visionare 15 immagini di Steve Jobs. Il signor Jobs ha fatto una presentazione (riferendosi all’annuncio di iPhone nel 2007) che non è rivelante per il caso, e inoltre la sua immagine potrebbe essere pregiudizievole per la giuria. Non dovrebbe essere un concorso di popolarità».
L’azienda coreana teme insomma che l’immagine di Steve Jobs possa influenzare il giudizio della giuria, sostenendo che in pratica Apple vuole puntare sul blasone e sul carisma che l’ex amministratore delegato si è costruito nel corso degli anni, divenendo una figura ancora più famosa e influente dopo la morte. La causa riguarda brevetti su prodotti e tecnologie per i dispositivi mobile, con i due contendenti che accusano di essersi copiati a vicenda. Ennesima puntata di una guerra legale che non si è conclusa neanche con diretti tentativi di pace.