Uno dei principali timori emersi prima del lancio di Galaxy Ring in occasione dell’evento Unpacked era che Samsung potesse richiedere agli utenti un abbonamento per utilizzare le funzionalità dell’anello. Questo timore non era troppo campato in aria, il diretto competitor già presente sul mercato da tempo, Oura Ring 3, chiede un abbonamento mensile per alcune funzioni. Fortunatamente pare non essere così.
La conferenza ha quindi fugato questo dubbio: Galaxy Ring non ha bisogno di un abbonamento, una volta spesi i 399 dollari per l’acquisto (al momento non c’è un prezzo per l’Italia, ma sappiamo che costerà 449 euro in Francia e Germania) il gioco è fatto.
Galaxy Ring non vuole essere un dispositivo che sostituisce integralmente uno smartwatch, ma riesce ad avere funzioni avanzate ed offrire importanti dati di monitoraggio della salute, con particolare enfasi sul sonno:
- sonno: monitoraggio sonno, russamento, movimenti, latenza, frequenza cardiaca e respiratoria.
- monitoraggio ciclo mestruale tramite rilevamento notturno della temperatura cutanea.
- avviso frequenza cardiaca: notifiche istantanee per frequenze cardiache al di sopra o al di sotto di una determinata soglia
- rilevamento automatico allenamenti
- avviso di inattività
- scatto foto dallo smartphone Galaxy e disattivazione sveglia con gesture
Galaxy Ring viene proposto in tre colori Titanium Black, Titanium Silver, Titanium Gold e diverse taglie dalla 5 alla 14 e col peso che varia quindi pesa dai 2,3 ai 3 grammi. Oltre all’ovvia mancanza di un display (anche se c’è il brevetto per un Galaxy Ring 2.0 con schermo) è assente la funzione di pagamento contactless NFC e un piccolo motorino per la vibrazione per avvisarci delle notifiche.