Il Samsung Gear VR è il visore per la realtà virtuale più venduto in assoluto (quasi 800.000 unità nel primo trimestre 2017), ma per funzionare richiede uno smartphone Galaxy di fascia alta. Visual Camp, un’azienda che sviluppa una tecnologia di eye-tracking, ha mostrato al MWC 2017 di Shanghai il prototipo del visore standalone, Exynos VR III, che Samsung dovrebbe annunciare nei prossimi mesi.
La soluzione “all-in-one” realizzata da Visual Camp prevede l’utilizzo di un processore Exynos, prodotto con tecnologia FinFET a 10 nanometri, con due core Samsung M2 a 2,5 GHz, quattro core ARM Cortex-A53 a 1,7 GHz e una GPU ARM Mali-G71 MP20, compatibile con DirectX 12, OpenGL ES 3.1 e OpenCL 1.2. La dotazione hardware garantisce il supporto per due schermi con risoluzione WQHD+ a 90 fps oppure per un display con risoluzione 4K a 75 fps. Non è chiaro tuttavia quale tipo di pannello è stato usato per il prototipo mostrato in figura.
Per offrire un’esperienza VR immersiva, Visual Camp ha implementato diverse tecnologie, tra cui il riconoscimento delle espressioni facciali e della voce, il tracciamento delle mani e degli occhi. Quest’ultima è molto importante sia nella realtà virtuale che nella realtà aumentata. Per ridurre la potenza di calcolo (e quindi il calore generato) viene incrementata la risoluzione dell’area in cui è concentrato lo sguardo dell’utente, mentre la risoluzione delle altre zone viene diminuita. La tecnica è nota come “foveated rendering“.
Non è noto quando il prototipo diventerà un prodotto finito. Recentemente è stato scoperto un brevetto Samsung relativo ad un sistema che permette di sbloccare lo smartphone quando l’utente indossa il visore VR. Un altro brevetto descrive il funzionamento di controller che sfruttano i campi magnetici per determinare la posizione delle mani.