Il 2 settembre, giorno in cui doveva iniziare la vendita del Galaxy Note 7 in Italia, Samsung ha comunicato che la distribuzione del phablet è stata sospesa. Alcuni utenti hanno segnalato un malfunzionamento della batteria che, in diversi casi, ha provocato la sua esplosione durante la ricarica. Consumer Reports, organizzazione che difende i diritti dei consumatori statunitensi, sostiene però che il produttore coreano non ha effettuato un richiamo ufficiale.
Venerdì scorso, Samsung ha pubblicato sul suo sito un avviso, con il quale ha ammesso l’esistenza del problema, promettendo l’identificazione del lotto di batterie difettose e la sostituzione volontaria dei Galaxy Note 7 già venduti. Le consegne dello smartphone sono iniziate il 19 agosto in 10 paesi e, secondo i calcoli del produttore, solo lo 0,1% delle 2,5 milioni di unità vendute sono a rischio. I casi segnalati fino al 1 settembre sono 35, ma potrebbero essere di più. Consumer Reports afferma tuttavia che la procedura di richiamo non risulta corretta.
Samsung avrebbe dovuto contattare la Consumer Product Safety Commission (CPSC) che, a sua volta, avrebbe verificato se il difetto può creare pericolo per l’utente e se può provocare lesioni gravi o morte. Il richiamo è stato invece effettuato in forma non ufficiale, senza coinvolgere la CPSC. Tra l’altro, Consumer Reports ha verificato che il Galaxy Note 7 era ancora disponibile in alcuni negozi.
Samsung ha previsto un programma di sostituzione per gli utenti statunitensi. È possibile ottenere un nuovo Galaxy Note 7 oppure un Galaxy S7 e S7 edge, insieme alla differenza di prezzo tra i due dispositivi. Samsung offrirà inoltre un credito di 25 dollari sull’abbonamento o una gift card da 25 dollari. Le stesse modalità dovrebbero valere negli altri paesi. Non è noto quando il phablet ritornerà sul mercato, ma probabilmente ciò non accadrà prima di ottobre.