Il 2016 è stato l’anno peggiore per Samsung, a causa delle batterie difettose del Galaxy Note 7. Il produttore coreano ha comunicato che le indagini sono terminate e che fornirà tutte le informazioni sul problema entro metà gennaio. Un quotidiano locale sostiene che il surriscaldamento e l’esplosione siano stati provocati da diversi fattori. Nei prossimi giorni conosceremo la verità ufficiale e forse come Samsung eviterà inconvenienti simili in futuro.
Lo sfortunato phablet era stato annunciato all’inizio di agosto 2016, circa un mese prima rispetto al Galaxy Note 5. La fretta di arrivare sul mercato in anticipo potrebbe aver innescato una serie di eventi a catena che hanno portato al ritiro definitivo del Galaxy Note 7, considerato ormai il più grande flop della storia di Samsung. Le prime segnalazioni di metà agosto hanno costretto il produttore ad avviare una campagna di richiamo, seguita dalla sostituzione delle batterie e alla ripresa delle vendite. Ma il problema si è ripresentato pochi giorni dopo: le batterie continuavano ad esplodere, quindi Samsung ha deciso di interrompere per sempre la produzione.
Quasi tutti gli utenti che avevano acquistato lo smartphone sono stati rimborsati o ricompensati con un altro modello, in particolare con il Galaxy S7 edge. Le poche unità ancora in circolazione sono ormai inutilizzabili, dato che Samsung ha distribuito un aggiornamento software che blocca la possibilità di effettuare la ricarica.
Ci sono diverse ipotesi sulle cause delle esplosioni. Secondo la più accreditata, gli ingegneri hanno sfidato la sorte, adottando un design troppo aggressivo, ovvero riducendo eccessivamente lo spazio necessario all’espansione della batteria durante le fasi di carica e scarica. Oltre ai danni economici (circa 5 miliardi di dollari), Samsung ha perso anche la faccia. La fiducia dei consumatori dovrà essere riconquistata con il Galaxy S8. Fortunatamente gli utenti sono rimasti fedeli al marchio e non hanno scelto la concorrenza.