Il nuovo Galaxy Note 9, annunciato ieri da Samsung, non ha molte differenze estetiche rispetto al precedente modello, ma integra componenti hardware decisamente migliori che hanno permesso di incrementare le prestazioni e l’autonomia. La disponibilità di una maggiore quantità di storage evita inoltre la necessità di cancellare i propri contenuti per liberare spazio.
I due processori scelti per lo smartphone (Snapdragon 845 e Exynos 9810) sono realizzati con tecnologia di processo a 10 nanometri, come quelli (Snapdragon 835 e Exynos 8895) integrati nel Galaxy Note 8, ma funzionano a frequenza superiori. Secondo Samsung, l’incremento di prestazioni è 33% per CPU e 23% per GPU. Per smaltire il calore in eccesso è stato sviluppato un sistema di raffreddamento con heat pipe (Water Carbon Cooling) e dissipatore rivestito con fibra di carbonio.
Le temperature rimangono quindi all’interno del range di sicurezza anche quando l’utente sfrutta al massimo la potenza di elaborazione, ad esempio durante i giochi. Un algoritmo basato sull’intelligenza artificiale incrementa dinamicamente gli fps fino al 40% in modo da offrire un’esperienza più coinvolgente. Il Galaxy Note 9 è disponibile in due versioni: 6 GB di RAM e 128 GB di storage, 8 GB di RAM e 512 GB di storage. Lo spazio di archiviazione può essere aumentato con schede microSD fino a 512 GB.
Samsung ha infine incrementato la capacità della batteria a 4.000 mAh (quella del Galaxy Note 8 è 3.300 mAh). La ricarica può avvenire tramite porta USB Type-C o in modalità wireless. In seguito al famoso incidente del Galaxy Note 7, il produttore coreano ha migliorato i controlli di qualità, quindi non c’è nessun pericolo di esplosioni.