Samsung Galaxy S22 sarà il device più "green" mai sviluppato

La serie Samsung Galaxy S22 sarà in parte realizzata con la plastica riciclata proveniente dalle reti da pesca abbandonate nei fondali.
Samsung Galaxy S22 sarà il device più
La serie Samsung Galaxy S22 sarà in parte realizzata con la plastica riciclata proveniente dalle reti da pesca abbandonate nei fondali.

Fra poche ore la serie Samsung Galaxy S22 sarà ufficialmente svelata durante l’Unpacked 2022, ma il colosso sudcoreano ha voluto svelare in anticipo una importante caratteristica peculiare dei nuovi device Android di fascia alta: Samsung ha utilizzato le reti da pesca destinate ad inquinare il mare come materiale da introdurre nei propri smartphone.

Parte dei Samsung Galaxy S22 sarà realizzata con la plastica riciclata

Invece di utilizzare “plastica nuova” e accrescere così l’impatto ambientale della serie Galaxy S22 una volta disponibile sul mercato, la scelta di scegliere un materiale evidentemente inquinante ridurrà sensibilmente l’impronta distruttiva dell’uomo verso un ecosistema incredibilmente sensibile come quello marino.

samsung galaxy s22 plastica reciclata

In base alle informazioni presentate da Samsung sul proprio sito ufficiale, scopriamo che ogni anno vengono abbandonate circa 640mila tonnellate di reti da pesca nei nostri mari: contrariamente a quanto si possa pensare circa l’inquinamento derivante dai rifiuti plastici come le bottiglie, sono proprio le reti da pesca a rappresentare il più grave oggetto inquinante del fondale marino.

Rimanendo nei nostri oceani per secoli, queste ‘reti fantasma’ sono responsabili di intrappolare e impigliare la vita marina, danneggiare le barriere coralline e gli habitat naturali e persino finire nelle nostre fonti di cibo e acqua – sottolinea la compagnia. Raccogliere e riutilizzare queste reti sono i primi passi fondamentali per mantenere puliti i nostri oceani e preservare il pianete il nostro futuro collettivo

Si spera che l’esempio di Samsung possa essere presto seguito anche dagli altri colossi hi-tech che, lo ricordiamo, ogni anno commerciano centinaia di milioni di device (smartphone, tablet, smartwatch, eccetera) potenzialmente destinati a incrementare l’inquinamento degli ecosistemi terrestri e marini.

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