Il Samsung Galaxy S6 è uno smartphone unico per diversi motivi. Il produttore ha introdotto numerosi cambiamenti rispetto al precedente Galaxy S5, uno dei quali è il processore Exynos 7420. Il CEO J.K. Shin ha spiegato che non esiste una variante con chip Snapdragon perché l’azienda voleva realizzare un prodotto migliore di quelli concorrenti. Il SoC di Qualcomm non avrebbe permesso di raggiungere questo obiettivo.
In passato, Samsung ha sempre avuto due varianti del suo smartphone top di gamma. In Corea del Sud era possibile acquistare un Galaxy S con processore Exynos, mentre agli utenti degli altri paesi era riservato il modello con processore Snapdragon. In base alle indiscrezioni circolanti prima dell’annuncio ufficiale, la scelta di integrare un chip Exynos sembrava legata a problemi di surriscaldamento dello Snapdragon 810. Shin ha invece dichiarato che Samsung ha deciso di usare un Exynos 7420 semplicemente perché è superiore al processore di Qualcomm (e, in effetti, i primi benchmark gli danno ragione):
Samsung ha in precedenza usato i processori Qualcomm. Ma noi siamo flessibili. Se i chip Qualcomm sono abbastanza buoni, allora li useremo. Samsung usa sempre componenti e materiali di migliore qualità per differenziare i prodotti da quelli dei rivali.
Oltre che in termini di prestazioni pure, il chip Exynos 7420 è anche più efficiente dal punto di vista energetico (fino al 35% in più), grazie al processo produttivo FinFET a 14 nanometri. Il dirigente coreano ha comunque sottolineato che la collaborazione con Qualcomm continuerà in futuro. L’utilizzo di un chip prodotto in-house potrebbe inoltre incrementare i margini di profitto e spingere in alto il valore delle azioni societarie.