Samsung potrebbe annunciare un programma che prevede la vendita di smartphone usati. Secondo le fonti contattate da Reuters, il produttore coreano dovrebbe offrire modelli di fascia alta ricondizionati ad un prezzo inferiore a quello di listino, in modo da mantenere i margini operativi sopra il 10%. Gli utenti potrebbero così acquistare nel 2017 un Galaxy S7 o un Galaxy Note 7 restituito da coloro che hanno aderito ai programmi di upgrade in alcuni mercati, come Stati Uniti e Corea del Sud.
Solitamente gli smartphone ricondizionati non hanno problemi hardware (spesso viene sostituita la batteria), ma vengono restituiti perché alcuni utenti preferiscono acquistare il nuovo modello, utilizzando uno sconto variabile in base alle condizioni del dispositivo. Le fonti di Reuters non hanno però svelato i possibili prezzi, né il numero di unità che verrà venduto, né i mercati in cui sarà possibile trovare un Galaxy S o un Galaxy Note ricondizionato. In ogni caso si avranno effetti positivi per entrambe le parti.
Samsung potrà offrire smartphone annunciati pochi mesi prima a prezzi più bassi e contrastare l’ascesa dei produttori cinesi. Gli utenti che risiedono in determinati paesi avranno la possibilità di acquistare un dispositivo di fascia alta, per i quali occorrono non meno di 800 dollari. In base ai dati di BNP Paribas, gli smartphone Samsung mantengono il 51% del prezzo originario, dopo un anno dal lancio. Gli iPhone invece vengono offerti al 69% del valore iniziale. Quindi Samsung potrebbe avere un discreto vantaggio sulla rivale.
L’unico rischio correlato alla vendita di smartphone ricondizionati è la possibile cannibalizzazione delle vendite dei nuovi modelli di fascia media. A parità di prezzo, meglio un Galaxy S7 usato o un Galaxy A7 nuovo? Probabilmente molti utenti sceglieranno il primo, invece del secondo modello.