Samsung Galaxy XCover, l'Android indistruttibile

Samsung presenta il Galaxy XCover, nuovo smartphone Android ultraresistente ad urti, acqua, fango e polvere. Disponibile da ottobre, solo in Germania.
Samsung Galaxy XCover, l'Android indistruttibile
Samsung presenta il Galaxy XCover, nuovo smartphone Android ultraresistente ad urti, acqua, fango e polvere. Disponibile da ottobre, solo in Germania.

Android mette la corazza e diventa indistruttibile: nella giornata di ieri Samsung ha infatti annunciato l’arrivo di un nuovo smartphone basato sul sistema operativo di casa Google, caratterizzato da un’elevata resistenza agli urti e alle immersioni subacquee. Lo smartphone, battezzato Galaxy XCover, sarà inizialmente disponibile esclusivamente in Germania, a partire dal mese di ottobre.

Il nuovo dispositivo della società asiatica risponde allo standard IP67, permettendo così di effettuare immersioni fino a 3 piedi di profondità (circa 1 metro sotto il livello del mare) per 30 minuti consecutivamente, senza riportare alcun danno. Il Galaxy XCover resiste inoltre a polvere e fango, così come agli urti: in questo modo Samsung permette ai propri clienti di utilizzare lo smartphone in numerose circostanze, senza doversi preoccupare degli eventuali danni arrecati al dispositivo.

Dal punto di vista delle specifiche tecniche, il Samsung Galaxy XCover presenta un display da 3,6 pollici resistente ai graffi in vetro temperato, una fotocamera con risoluzione massima pari a 3,2 Megapixel con flash a LED utilizzabile come fonte di illuminazione in circostanze di scarsa luminosità ed un modulo per la connessioni a reti HSPA con velocità massima pari a 7,2 Mbps. Il sistema operativo alla base del device è Android in versione Gingerbread 2.3, con interfaccia TouchWiz appositamente studiata da Samsung per i propri terminali.

Come già evidenziato, il Galaxy XCover sarà disponibile in Germania nel corso del mese di ottobre e solo successivamente potrebbe debuttare negli altri paesi europei, in data non meglio specificata dai vertici del colosso sudcoreano, il quale continua dunque la propria politica di distribuzione dei dispositivi nei singoli paesi piuttosto che in aree geografiche più ampie.

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