Dovrà versare ad Apple oltre un miliardo di dollari, benché vi sia la possibilità di veder ribaltata la sentenza in seguito alle decisioni della Corte d’appello. Per il momento, però, il verdetto inizia già a pesare sulle sorti di Samsung: l’azienda ha infatti perso circa il 7% in Borsa in seguito alla decisione del giudice Lucy Koh, stabilendo un nuovo record negativo nella storia della società, con possibili ripercussioni anche nei giorni a venire.
Trattasi del crollo peggiore dall’ottobre del 2008, il quale ha tirato verso il segno negativo anche l’indice finanziario della Corea del Sud, il Kospi, che ha chiuso la seduta con una flessione di 0,6 punti percentuali. Il titolo ha quindi terminato le contrattazioni con un calo di circa 78 dollari per azione, registrando di fatto una delle peggiori sedute della propria storia. L’attacco andato a segno da parte di Apple inizia così a far sentire i propri effetti, sebbene la vicenda sia lontana dalla conclusione.
Da un lato, infatti, l’azienda sudcoreana potrebbe riuscire a ribaltare la sentenza dimostrando concretamente in sede di appello di essere dalla parte della ragione, comprovando dinanzi alle autorità la propria innocenza nonostante le accuse di Apple. Quest’ultima, tuttavia, non resterà a guardare, ma procederà con le richieste di ingiunzione che potranno essere accolte o meno dai giudici: il pericolo per Samsung, oltre alla multa, è quello di trovare i cancelli degli Stati Uniti sbarrati dalle decisioni delle autorità, compromettendo in maniera piuttosto seria le strategie del gruppo in virtù di una effettiva impossibilità di immettere sul mercato i propri prodotti di punta.
Qualora lo scenario desiderato da Apple dovesse tramutarsi in realtà, per Samsung la situazione diventerebbe di fatto particolarmente complicata, non potendo più contare su di un mercato di primaria importanza quale quello a stelle e strisce. Fin quando non vi sarà una decisione definitiva in merito, il titolo in Borsa rischia di scivolare di giorno in giorno, con gli azionisti pronti a tirarsi fuori prima di un un aggravarsi della debacle. I prossimi giorni e le prime reazioni potrebbero rivelarsi in tal senso fondamentali, in attesa dell’apertura odierna di Wall Street per misurare il polso di analisti ed investitori.