Samsung ha annunciato la nuova generazione di The Wall. Trattasi di un display MicroLED modulare pensato per gli ambienti indoor che introduce nuove possibilità in termini di interazione commerciale e professionale. Si caratterizza per offrire uno stile minimale ed elegante ed è in grado di adattarsi alla perfezione all’interno degli spazi professionali avendo tutte le carte in regola per diventare il display preferito di professionisti come architetti e designer.
Davvero sbalorditiva la sua scheda tecnica. Grazie alla sua modularità, The Wall supporta configurazioni con una diagonale di centinaia di pollici e con prestazioni eccezionali, integrate dalla tecnologia Quantum HDR, che garantisce una luminosità di picco di 2.000 nits e una frequenza di aggiornamento fino a 120 Hz. Questo display dispone anche di un raffinato sistema di Intelligenza Artificiale, merito della presenza del processore Quantum Flex che abilita l’AI Upscaling dei contenuti immagine per immagini in risoluzione 4K o 8K.
I nuovi display della serie The Wall offrono anche uno spessore molto ridotto, meno di 30 mm, e sono praticamente privi di cornici. Samsung ha lavorato moltissimo anche per offrire un’altissima affidabilità nel tempo. I display The Wall garantiscono una durata di circa 100.000 ore per i diodi a emissione automatica.
The Wall dispone della funzione Ambient mode che permette allo schermo di fondersi con l’ambiente circostante, adattandosi al colore o al motivo della parete, oppure di gestire diverse tipologie di contenuti, rendendo il display elegante e sofisticato una volta spento.
Trattandosi di un prodotto per il business, The Wall integra la piattaforma Samsung MagicInfo che consente agli utenti di pianificare e distribuire contenuti su un singolo display o una rete di display The Wall da un’unica regia centrale.
Le misure del display variano da 146 pollici in 4K a oltre 219 pollici in 6K a 292 pollici in risoluzione 8K. Grazie alle diverse grandezze, The Wall può essere adattato in modo flessibile ai requisiti e alle esigenze dell’utente e quindi le condizioni spaziali possono essere utilizzate in modo ottimale.