Dopo le prime indiscrezioni trapelate nel corso delle ultime settimane è ormai ufficiale: Samsung vuole SanDisk. Il colosso coreano ha da poco reso pubblico il carteggio intercorso tra le due società per stabilire un primo accordo di massima per l’acquisizione del più grande produttore di memorie flash del mondo. Per ottenere il via libera da parte del board di SanDisk, Samsung ha offerto la considerevole cifra di 5,85 miliardi di dollari per l’acquisizione dell’intera società.
L’offerta, che prevedeva l’esborso di circa 26 dollari per ogni singola azione a fronte dell’attuale valore in borsa pari a 15 dollari da parte di Samsung, non è stata ritenuta sufficiente da SanDisk che ha così rimandato al mittente la proposta di acquisizione. Secondo la società californiana, l’offerta di acquisto non richiesta non valuterebbe nella giusta misura il reale valore della compagnia, nonostante la stessa stia attraversando un momento molto difficile a causa della contrazione dei prezzi nel competitivo settore delle memorie flash. Inoltre, rifiutando la prima offerta, SanDisk ha dimostrato di aspettarsi qualcosa di più da Samsung, apparentemente molto determinata nel procedere alla sua acquisizione.
In una lettera da poco resa pubblica, la società coreana ha espresso il proprio rincrescimento per il rifiuto della sua offerta, ritenuta sufficientemente vantaggiosa e commisurata al reale valore di SanDisk. La decisione di pubblicare i contenuti del carteggio è giunta a poche ore dalla lettera di risposta di SanDisk, ultimo frutto delle lunghe contrattazioni intercorse in via strettamente privata tra le due società nel corso degli ultimi mesi. «La nostra offerta mette al riparo i vostri azionisti dalle rischiose condizioni del mercato che sono seriamente peggiorate e rimarranno difficoltose» scrive nell’ultima lettera Yoon-Woo Lee, CEO di Samsung.
Salvo una nuova offerta al rialzo da parte della società coreana nel corso dei prossimi giorni, l’acquisizione di SanDisk potrebbe rivelarsi meno semplice di quanto preventivato e con tempi di gestazione più lunghi del previsto. Stando alle informazioni fornite nelle ultime ore, Samsung avrebbe avviato i primi contatti con la società californiana circa quattro mesi fa con l’intento di raggiungere privatamente un accordo in grado di soddisfare ambo le parti. Dopo mesi di trattative, la multinazionale coreana avrebbe infine deciso di venire allo scoperto per accelerare i tempi dell’intera operazione sfruttando il momento di difficoltà di SanDisk dovuto a una trimestrale di cassa molto deludente e alle previsioni poco ottimistiche per il futuro nel breve periodo della compagnia.
Difficilmente Samsung desisterà dai propri intenti tesi ad acquisire la società. Il gruppo coreano mira, infatti, ad alcuni asset strategici di SanDisk tra cui spicca il settore delle memorie NAND. La compagnia guidata da Yoon-Woo Lee detiene il 42% dell’intero comparto e – grazie all’acquisizione – potrebbe ulteriormente consolidare la propria leadership rendendo sempre più marginale il ruolo della concorrente Toshiba, che al momento controlla il 27,5% dell’importante settore in costante crescita grazie alla diffusione dei dispositivi portatili di ultima generazione.
Oltre a rafforzare la propria presenza nel comparto delle memorie NAND, Samsung mira anche a ridurre sensibilmente gli attuali costi dovuti al pagamento delle royalty per alcuni brevetti detenuti da SanDisk. La società coreana spende, infatti, ogni anno circa 350 milioni di dollari per i brevetti necessari per la costruzione di alcuni chip. Procedendo all’acquisizione di SanDisk, la società di Seoul potrebbe dunque porre fine al pagamento delle royalty, ottimizzando ulteriormente alcune sue voci di spesa.
Rendendo ufficiale il proprio interesse nei confronti di SanDisk, Samsung si è maggiormente esposta nei confronti dei competitor, che potrebbero ora ordire strategie alternative per rendere più difficoltosa una possibile acquisizione. Secondo alcune indiscrezioni, Toshiba, che già collabora con SanDisk in alcune produzioni, potrebbe farsi avanti per ostacolare Samsung e scongiurare una sua escalation nel dinamico settore delle memorie NAND.