La scorsa settimana, i principali produttori di smartphone hanno partecipato ad un incontro organizzato dai procuratori distrettuali di New York e San Francisco. L’argomento della riunione era l’implementazione di soluzioni che possano impedire, o almeno ridurre, il numero dei furti dei dispositivi. Samsung, leader mondiale in termini di unità vendute, avrebbe già sviluppato un antifurto software che dovrebbe essere rilasciato entro la fine di luglio. La funzionalità viene genericamente indicata come kill switch.
Negli Stati Uniti, il furto degli smartphone è diventato un vero e proprio problema sociale, dato che in diverse occasioni il malcapitato utente ha subito anche un danno fisico. Nel 2012, 1,6 milioni di cittadini statunitensi sono stati vittime di furto. Samsung non ancora svelato il funzionamento del suo kill switch, ma una volta attivo consentirà agli operatori telefonici e ai produttori di bloccare il terminale e cancellare tutti i dati da remoto. In questo modo, il ladro non potrà utilizzarlo con un’altra SIM card. Essenzialmente, si tratta di un pulsante che trasforma il device in un “mattone“.
Attualmente, è possibile inserire il codice IMEI del dispositivo rubato in una blacklist, ma questa feature viene attivata solo dopo un reclamo ufficiale da parte del legittimo proprietario. Nel frattempo, lo smartphone potrebbe essere già nelle mani di un ignaro acquirente. Il kill switch, invece, dovrebbe consentire un intervento più rapido, sopratutto se lo smartphone contiene informazioni riservate. L’antifurto è quindi una soluzione adatta anche per i dipendenti delle aziende e del governo.