Samsung ha avviato lo sviluppo di un chip in grado di effettuare localmente i calcoli necessari per le funzionalità che sfruttano l’intelligenza artificiale. Il produttore coreano vuole migliorare le prestazioni dell’assistente personale Bixby, progettando un “neural engine” dedicato. Nonostante sia il leader mondiale del settore, Samsung è stato anticipato da Apple e soprattutto da Huawei.
Una delle più note applicazioni pratiche dell’intelligenza artificiale sono gli assistenti digitali integrati negli smartphone e in altri dispositivi. Per avere risposte alle domande degli utenti occorre effettuare calcoli piuttosto complessi, per i quali è necessaria una elevata potenza di elaborazione. Ecco perché i dati vengono inviati al cloud. Ciò però incrementa la latenza e quindi riduce le prestazioni. I processori Exynos di Samsung non hanno core in grado di gestire questo tipo di operazioni, per cui l’azienda coreana ha deciso di avviare lo sviluppo di chip dedicati.
Il recente processore Kirin 970 di Huawei, che verrà utilizzato per il Mate 10, integra una NPU (Neural Processing Unit) che effettua i calcoli direttamente sullo smartphone. In modo simile, Apple ha aggiunto al suo A11 Bionic un “neural engine” che elabora gli algoritmi di machine learning. Secondo una fonte coreana, Samsung ha avviato lo sviluppo di una serie di chip che arriveranno sul mercato tra pochi anni, forse anche nel corso del 2018.
Kim Ki-nam, presidente della divisione Samsung che si occupa di semiconduttori, ha dichiarato che le CPU e GPU esistenti non sono efficienti nell’elaborazione IA. Una NPU aiuterà il produttore a vincere questa sfida, anche se la loro attuale capacità di storage è solo un millesimo di quella del cervello umano.