Samsung introdurrà a breve il suo primo smartphone Tizen ma non è intenzionata a venderlo negli Stati Uniti a causa dell’alta concorrenza che sarebbe costretta ad affrontare in tale mercato. Lo ha dichiarato un dirigente della casa sudcoreana durante un’intervista concessa a Wireless Fierce.
La casa sudcoreana non crede dunque che il mercato statunitense sia adatto per testare l’andamento di una nuova tipologia di dispositivi, basati su un sistema operativo differente: Tizen dovrebbe rappresentare l’alternativa di Samsung ad Android ma resta da vedere quale sarà la risposta del pubblico a una novità del genere, considerando peraltro che sta arrivando piuttosto tardi. Secondo l’azienda sarà dunque meglio testarlo in mercati meno maturi rispetto a quello USA, altrimenti il progetto fallirebbe.
«Non crediamo che quello statunitense rappresenti un mercato ideale per la prova di questo tipo di prodotti», ha dichiarato Bidan. «Il mercato statunitense è abbastanza maturo. Portare qui un nuovo concorrente che non soddisfi una certa barra delle prestazioni sarebbe una grande sfida. Riconoscendo questo, non vogliamo lanciare un progetto fallimentare».
Vi è molta curiosità per il primo smartphone con cuore Tizen, che dovrebbe esser svelato durante il Mobile World Congress (MWC 2014) di Barcellona, in programma per febbraio. Il debutto sul mercato è previsto per marzo, sebbene Samsung non abbia ancora comunicato una data specifica e i dettagli sul prezzo. Dovrebbe comunque trattarsi di un progetto economico e in arrivo in varie regioni del globo.
Il primo Paese a ricevere il primo device Tizen dovrebbe essere il Giappone, poiché il più grande operatore telefonico locale NTT DoCoMo ha promesso il supporto a tale sistema operativo. Altri dispositivi che potrebbero essere rilasciati con Tizen a bordo includono tablet, netbook, Smart TV e sistemi di infotainment dedicati alle auto. Si ricorda che Tizen è una piattaforma open source creata dalla fusione delle ex piattaforme MeeGo e LiMo: oltre a Samsung, è sostenuta da altre grandi aziende quali Sprint, Intel, Huawei, Orange e Vodafone.