Samsung vende la divisione hard disk a Seagate

Seagate annuncia l'acquisizione della divisione hard disk di Samsung per 1,375 miliardi di dollari. Tra le parti nasce una solida partnership.
Samsung vende la divisione hard disk a Seagate
Seagate annuncia l'acquisizione della divisione hard disk di Samsung per 1,375 miliardi di dollari. Tra le parti nasce una solida partnership.

La notizia circolava già da qualche ora in Rete come rumor di buona attendibilità, ma ora l’annuncio si fa ufficiale: Seagate ha acquisito la divisione hard disk di Samsung per 1,375 miliardi di dollari, il 50% in contanti ed il restante 50% sotto forma di azioni. In realtà, l’accordo sottoscritto tra le due aziende include anche lo scambio delle licenze e di prodotti sul mercato consumer e aziendale.

L’ultimo bilancio trimestrale relativo al business degli hard disk tradizionali ha mostrato ricavi molto inferiori alle attese e ciò ha spinto Samsung nella ricerca di un potenziale acquirente. Seagate era uno dei principali candidati, che adesso rafforza la sua posizione di leader del mercato, distanziando maggiormente la rivale Western Digital e facendo propri gli asset e la partnership di un gruppo del calibro di Samsung.

Samsung sarà infatti anche il principale fornitore di memorie flash NAND per gli SSD di Seagate nel settore aziendale e per i drive cosidetti “ibridi”. I dischi rigidi di Seagate invece troveranno posto in tutti i prodotti Samsung dedicati all’utenza consumer (PC, notebook e netbook), ma anche in prodotti dell’elettronica di consumo. Infine, le due aziende lavoreranno insieme per sviluppare nuove soluzioni di storage di classe enterprise e un dirigente Samsung sarà nominato membro del consiglio di amministrazione di Seagate.

Con la “scomparsa” di Samsung dal mercato dei dischi rigidi, la concorrenza tra i produttori è destinata a diminuire e i consumatori sono ormai obbligati a scegliere i prodotti di due sole aziende, Seagate e Western Digital. La speranza è che tutto ciò non si traduca in un aumento dei prezzi per l’utente finale, elemento però probabilmente scongiurato dal lento imporsi delle memorie a stato solido in qualità di valida alternativa.

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