Un nuovo file system per le memorie Flash è il rimedio di SanDisk contro le performance meno buone che quel tipo di memorie realizzano quando si trovano a dover gestire dati random. Il nome è tutto un programma: Extreme Flash File System.
La scrittura casuale di dati è infatti l’unico ambito nel quale le memorie flash non sono più veloci dei dischi rigidi, perchè la scrittura non lineare mette in difficoltà quel tipo di memoria. Per ovviare a tale problema SanDisk ha pensato ad un nuovo sistema: un algoritmo che pensa unicamente a piazzare i dati random dove è più efficiente e conveniente. Non c’è più dunque un accoppiamento fisso tra localizzazione fisica e logica.
Tale svincolamento fa anche sì che ExtremeFFS possa con il tempo cominciare a localizzare le informazioni in base all’uso, di fatto imparando quali sono le azioni e le richieste più frequenti di chi lo usa, adattandosi di conseguenza e migliorando ancora una volta le prestazioni. Una caratteristiche che, dice Rich Eye vicepresidente della sezione SSD di SanDisk, «non viene fuori nei raffronti, ma che è la cosa migliore per gli utenti».
Con il nuovo file system dunque non solo si migliora la velocità ma anche la resistenza del supporto. SanDisk infatti non ha mai fatto mistero di come l’obiettivo finale sia far sì che per molte applicazioni le memorie flash sostituiscano gli hard disk: con i prodotti equipaggiati con Extreme FFS che saranno pronti dal 2009 l’azienda spera di aiutare la diffusione delle memoria Flash anche sui computer Vista.
Era infatti dal 1994 che il sistema TrueFFS non veniva cambiato. All’epoca fu pensato per altri sistemi operativi, ora però con sistemi come Vista le memorie SSD sono sottoposte ad una quantità di scrittura random talmente superiore al passato da rallentarne decisamente le prestazioni.