Sandy Island è una piccola striscia di terra situata tra l’Australia e la Nuova Caledonia, circondata dal Mar dei Coralli. Nonostante la sua posizione, però, è di proprietà della Francia, probabilmente in seguito alla politica coloniale messa in atto secoli or sono. O, almeno, era quella che si riteneva fosse la verità fino a pochi giorni fa: alcuni studi condotti dai ricercatori dell’Università di Sidney sembrerebbero infatti dimostrare l’assoluta inesistenza di tale isola, accertando invece la presenza di acqua al suo posto. Eppure, le carte geografiche dicono diversamente.
Da oltre un decennio tale isola è infatti presente in svariate carte geografiche, al punto che anche Google Maps la riporta laddove si ritiene fosse posizionata. Cercando sul servizio di Mountain View il termine “Sandy Island” è possibile infatti viaggiare dall’altra parte del mondo e scoprire che proprio lì si trova una piccola striscia di terra, esattamente tra l’Australia e la Nuova Caledonia. Allo stesso modo, su Google Earth è possibile compiere la medesima scoperta, la quale tuttavia si scontra con quanto dimostrato sperimentalmente dagli studiosi che per giorni hanno vagato alla ricerca di quella che può essere considerata una vera e propria “isola che non c’è”.
Sull’esistenza di tale isola vige dunque un forte alone di mistero, il quale trova nei servizi di cartografia digitale forniti da altre aziende ulteriori punti interrogativi.
Effettuando una ricerca su Bing di Microsoft, ad esempio, lo stesso termine conduce ad una località nell’Australia del sud, mentre la mappa relativa alla regione nella quale ci si attendeva fosse l’isola è il vero arcano: a seconda del livello di zoom, infatti, è possibile far comparire e scomparire una piccola striscia di terra che per forma e posizione ricorda molto quella mostrata da Google Maps. Le mappe fornite da Nokia Here e Apple, invece, non riportano alcuna isola tra l’Australia e la Nuova Caledonia.
A poco serve inoltre la “prova del 9” delle immagini satellitari, che nel caso di Google Maps riportano al posto dell’isola una macchia nera non meglio riconoscibile. Uno sguardo alle mappe governative francesi permette poi di constatare l’assoluta assenza di tale isola dalla cartografia ufficiale del paese europeo, rendendo dunque l’incidente il probabile frutto di un errore umano protrattosi nel tempo. Il tutto smentisce insomma il paradigma secondo cui se una località è presente su una mappa, allora deve necessariamente esistere: che si tratti di una mappa digitale o cartacea, l’errore è infatti sempre dietro l’angolo.