Per quanto le logiche partecipative del 2.0 possano generare, qualora ben indirizzate e regolamentate, progetti di gestione del sapere della portata di Wikipedia o aggregatori di informazioni giornalistiche di grande valore, in alcuni casi il proliferare di blog e contenuti user generated può creare seri problemi.
Il convegno “Internet e Sanità, quali prospettive nell’era del Web 2.0“, che si terrà l’8 luglio nel Palazzo Affare ai Giureconsulti, affronta questo spinoso tema nella sessione pomeridiana dell’evento.
Quali possono essere le conseguenze dell’accesso a informazioni di carattere sanitario o medico (in Italia soprattutto dove la medicina fai da te e le auto diagnosi sono una consuetudine), che non siano state vagliate da scienziati e medici? Se un sano social networking, per favorire la comunicazione tra medici, personale sanitario da una parte e pazienti e cittadini dall’altra non può che essere auspicabile (quest’ultimo è argomento della sessione mattutina dedicata all’Health Knoledge Management), l’altra faccia della medaglia va quanto meno vagliata e approfondita.