Il governo degli Stati Uniti interviene sulla causa che vede contrapposte Apple e la Commissione Europea, relativa alla tassazione di cui il gruppo di Cupertino avrebbe goduto in Irlanda. Lo scorso dicembre, a seguito di un’indagine durata tre anni, è stata comminata all’azienda una sanzione record di 13 miliardi di euro, a cui sia la società che le stesse autorità irlandesi hanno deciso di opporsi. Ora anche l’amministrazione USA scende in campo, con un primo passo in direzione dell’appello.
A riportare l’indiscrezione è l’agenzia di stampa Reuters, nel pubblicare le dichiarazioni di una fonte vicina alla questione, la cui identità non è stata rivelata data la delicatezza del tema:
Posso confermare che gli Stati Uniti hanno presentato domanda al Tribunale dell’Unione Europea per intervenire nel caso dell’applicazione di norme retroattive sugli aiuti di stato ad Apple.
Pare non siano emersi altri dettagli sulla richiesta, tanto che non appare chiaro quando questa sia stata formalmente presentata, quindi sotto l’attuale amministrazione Trump oppure durante la precedente era Obama.
Come già noto, la Commissione Europea ha deciso di sanzionare Apple per il trattamento fiscale di cui avrebbe approfittato in Irlanda, dove la società ha il proprio headquarter nel Vecchio Continente. Secondo le autorità europee, Apple avrebbe goduto di una tassazione tra lo 0.005 e l’1% nel periodo compreso tra il 2003 e il 2014, rispetto al 12.5% che normalmente viene applicato all’interno dei confini irlandesi alle altre realtà imprenditoriali. La società di Cupertino si è formalmente opposta alla decisione, sottolineando come la sentenza comprenda degli “errori fondamentali”, ad esempio nel rilevare delle attività, quali lo sviluppo e la gestione della proprietà intellettuale, che sarebbero state condotte negli Stati Uniti anziché in Irlanda. Contestualmente, lo stesso governo irlandese ha confermato come Apple abbia corrisposto tutte le tasse dovute nel Paese, senza approfittare di nessun tipo di accordo. Non resta quindi che attendere l’appello, previsto nel 2018 inoltrato.