Ogni promessa è debito e così appena il caso si è chiuso Microsoft ha aperto il portafogli ed ha versato quanto annunciato: 250.000 dollari in moneta sonante, da dividere in due, è la taglia offerta e versata da Microsoft per chi ha aiutato gli inquirenti ad identificare il responsabile del virus Sasser.
La sentenza: Sven Jaschan, minorenne ai tempi della diffusione del virus, è reo confesso dei virus Sasser e Netsky. In conseguenza della propria ammissione di colpa e della minore età ai tempi del reato (17 anni), la pena inflitta (21 mesi di detenzione) è stata sospesa e convertita in 30 ore di lavori socialmente utili.
Gli ingenti danni inferti da Sasser sia all’immagine di Microsoft che agli utenti utilizzanti i sistemi di Redmond, avevano al tempo suggerito al gruppo di istituire una vera e propria taglia per fermare l’autore del worm: 250.000 dollari erano stati dunque promessi, in due avrebbero proficuamente collaborato con gli inquirenti al fine di risalire all’untore originario ed oggi «i due individui, che non sono stati identificati, si divideranno la ricompensa che Microsoft aveva stabilito con Interpol, Fbi e servizi segreti Usa».
La storia di Sasser, dunque, trova finalmente il proprio capitolo conclusivo. Sven Jaschan, virus writer «per divertimento», dopo aver causato danni globali non quantificabili a chi è rimasto vittima dei worm Sasser e Netsky è stato ancora al centro della polemica a causa di un suo possibile coinvolgimento lavorativo nel team di una casa antivirus. Oggi il capitolo si chiude con il ritorno a casa del responsabile, con il pagamento anonimo della taglia promessa e con i festeggiamenti da parte di Microsoft ed inquirenti per l’importante vittoria ottenuta.