Il mondo del gaming è sotto shock per l’improvvisa scomparsa di Satoru Iwata, annunciata questa mattina da Nintendo. Il presidente dell’azienda, classe 1959, è deceduto nella giornata di sabato all’età di soli 55 anni a causa di una neoplasia al sistema biliare. È stato negli ultimi decenni il volto maggiormente rappresentativo della grande N, sempre presente in occasione degli eventi e degli annunci più importanti.
Nato a Sapporo, dopo aver conseguito il diploma superiore Iwata conseguì la laurea in informatica presso il Tokio Institute of Technology. Ancor prima di completare gli studi la sua passione per i videogiochi lo portò a collaborare come programmatore part-time con la HAL Laboratory, una sussidiaria di Nintendo. Al termine del percorso formativo il suo impiego diventò a tempo pieno e nel 1983 assunse il ruolo di coordinatore dello sviluppo software. Tra le sue prime creazioni anche Baloon Fight, EarthBound e Kirbi.
L’arrivo in Nintendo avvenne nel 2000, e due anni dopo diventò presidente, in seguito alle dimissioni di Hiroshi Yamauchi, in carica fin dal 1949. I problemi di salute sono noti fin dallo scorso anno, quando la società ne annuncia l’assenza dal palco dell’E3 2014 per indisposizione. L’ultimo progetto a cui ha collaborato è stato il titolo Super Smash Bros. Melee. Questo il breve comunicato pubblicato oggi dal gruppo nipponico.
Nintendo è profondamente dispiaciuta di annunciare che il presidente Satoru Iwata è deceduto l’11 luglio 2015 a causa di problemi al dotto biliare.
Sotto la sua direzione, Nintendo ha conosciuto il successo di progetti come quelli legati alle console Wii e DS, ma anche passi falsi come la più recente Wii U che non ha saputo replicare quanto fatto dal modello precedente. Negli ultimi mesi l’azienda ha deciso di espandere il proprio raggio d’azione abbracciando l’universo del mobile gaming. Il suo ruolo sarà ricoperto ad interim da Genyo Takeda e Shigeru Miyamoto. Questa una delle sue frasi più celebri.
Sul mio biglietto da visita, sono il presidente di un’azienda. Nella mia testa, sono uno sviluppatore di videogame. Nel mio cuore, sono un giocatore.