Il CEO di Microsoft, Satya Nadella, è sempre stato uno dei principali sostenitori del recente regolamento europeo GDPR sulla protezione dei dati entrato in vigore nel maggio 2018. Al World Economic Forum di Davos, in Svizzera, il CEO di Microsoft ha elogiato nuovamente la GDPR come punto di partenza per considerare la privacy come un diritto umano. Nadella si è detto poi fiducioso che anche l’America segua la stesa strada tracciata dall’Unione Europa in materia di protezione dei dati.
Nadella non è l’unico CEO di una grande azienda a sostenere una versione americana della GDPR. Anche Tim Cook, CEO di Apple, ha sottolineato la necessità di creare in America leggi severe sulla privacy in quanto molte società utilizzano con troppa disinvoltura i dati degli utenti rivendendoli senza il loro consenso. Ma il CEO di Microsoft è andato oltre e durante il suo intervento a Davos ha anche auspicato che tutto il mondo adotti una linea comune in materia di privacy, introducendo una sorta di GDPR globale. Stati Uniti, Europa e Cina, secondo Nadella, devono quindi unirsi e creare uno standard unico per la protezione dei dati.
Le affermazioni di Satya Nadella arrivano in un momento molto delicato. Il tema della privacy è molto dibattuto soprattutto a seguito di alcuni importanti scandali come quelli di Cambridge Analytica che hanno coinvolto pesantemente Facebook.
Le parole del CEO di Microsoft, così come quelle di Tim Cook, sono molto importanti perché invitano i Governi a sedersi attorno allo stesso tavolo per trovare una posizione comune che possa mettere al sicuro i dati personali e sensibili delle persone che oggi sono utilizzati con troppa disinvoltura da parte di alcune società.
Nadella non si è limitato, comunque, a parlare solamente di GDPR ma ha anche affrontato un altro tema spinoso sempre collegato alla privacy e cioè il riconoscimento facciale. Il CEO di Microsoft ha elogiato la bontà di questa tecnologia evidenziando, però, che può essere utilizzata anche in maniera sbagliata per invadere la privacy della persone. Oggi, l’autoregolamentazione delle aziende che si creano principi per un uso corretto dell’Intelligenza Artificiale non basta più.
Proprio per questo, Nadella auspica che possano essere redatte regole che aiutino ad utilizzare correttamente questa tecnologia.