Quando la RIAA chiese agli ISP statunitensi di aprire i propri archivi per accedere ai dati degli utenti accusati di aver scambiato file coperti da copyright, il netto rifiuto dei provider aprì un contenzioso legale che vide la RIAA vincitrice. Noto è il caso Verizon, costretta a fornire alla RIAA gli elementi per rintracciare gli utenti poi coinvolti nel procedimento legale.
Ora SBC sfida nuovamente l’associazione delle major musicali tornando a ribadire il concetto dell’incostituzionalità delle richieste della RIAA, con particolare riferimento alla tutela della privacy per i propri clienti. La stessa osservazione fu rigettata nel caso di Verizon ed altri ISP, ma non pochi osservatori vedono nel caso di oggi elementi diversi tali da portare ad un possibile diverso esito della vicenda.
La vicenda ha sollevato grandi dubbi in merito alla consistenza legale di un testo quale quello del Digital Millennium Copyright Act (DMCA), discusso anche al Senato statunitense sull’onda delle proposte di cambiamento giunte da più lati. Sarà il giudice Susan Illston a doversi esprimere sulle due mozioni contrapposte, ed un ribaltamento delle precedenti sentenze potrebbe riversare importanti conseguenze sull’intero mondo del peer-to-peer.