Silvio Scaglia lascia Fastweb. Quattro righe di comunicato spazzano via la storia del gruppo, chiudono una porta definitivamente e tentano probabilmente di mettere alle spalle del gruppo un problema che rischia di metterne in discussione l’integrità di fronte alle pressioni della magistratura. «Il presidente del Consiglio di Amministrazione di FASTWEB S.p.A. Carsten Schloter, informato della decisione di Silvio Scaglia di dimettersi con effetto immediato dal Consiglio di Amministrazione della Società dove rivestiva la carica di consigliere non esecutivo, rende noto di prendere atto e accettare le dimissioni dell’Ing. Scaglia».
Il gruppo ha un chiaro desiderio: procedere con i lavori e fare in modo che qualsiasi cosa possa essere successa in passato sia giudicata in separata sede, senza ostacolare l’evolversi delle offerte e dei servizi del gruppo. Le «irrevocabili dimissioni» consegnate da Scaglia sono state immediatamente accolte nell’interesse reciproco delle parti. «Un gesto che, anche alla luce dell’ipotesi di commissariamento di Fastweb, dimostra – a detta dei legali ascoltati da Sky – la volontà del fondatore di evitare che la sua vicenda giudiziaria possa recare danno, direttamente o indirettamente alla Societa».
Le parole di Scaglia sono però parole amare. «Ero convinto di aver chiarito tutto. Ora provo una grande amarezza per il protarsi della carcerazione. Non mi importa della detenzione, ma vorrei stare sereno per la mia famiglia e i miei dipendenti. Non voglio che la mia vicenda possa danneggiare in alcun modo Fastweb e i suoi dipendenti». Scaglia, il cui ruolo era ormai giudicato secondario ed ereditato più che altro dal passaggio di proprietà a Swisscom avvenuto nel 2007, augura al CdA i migliori auguri e si dilegua.
Il tentativo in atto è quello di scindere definitivamente le sorti di Scaglia (e di eventuali responsabilità ad esso ricollegato) da quelle di Fastweb. L’arresto di fine Febbraio rappresenta il punto di rottura definitivo tra la storia del gruppo e quella del suo fondatore, le cui dimissioni odierne sanciscono l’addio con atto ufficiale.