Scandalo Facebook: compare il gruppo "Abbattete Stefano Borgonovo"

Scandalo Facebook: compare il gruppo

Scrivendo di utenti che si fingono Osama Bin Laden, o di chi si gioca il posto nell’amministrazione comunale con un saluto fascista, pensavamo di aver commentato alcuni dei comportamenti più discutibili che si possano tenere sulle pagine di un social network. Ovviamente, ci sbagliavamo.

Questa volta difficilmente qualcuno potrebbe dissentire dal definire offensivo e sconsiderato il gesto di chi, nelle ore scorse, ha fondato su Facebook un gruppo dal titolo più che esplicativo: “Abbattete Stefano Borgonovo“, con esplicito riferimento all’ex centravanti di Milan e Fiorentina.

Borgonovo, come da lui stesso reso noto a partire dal 2008, è affetto da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica), una malattia degenerativa e progressiva del sistema nervoso. Da allora il calciatore ha partecipato a diversi eventi con lo scopo di informare e sensibilizzare l’opinione pubblica sugli effetti della patologia, anche a sostegno della Fondazione da lui stesso costituita.

La sua presenza su giornali e TV non è stata gradita da alcuni utenti Facebook, che hanno manifestato il proprio dissenso, appunto, con l’apertura del gruppo sopraccitato. Poche decine di iscritti, prima che la bacheca venisse letteralmente inondata da proteste e insulti, tanto da richiamare addirittura l’attenzione della Polizia Postale che, dopo averne chiesto la chiusura, si è messa alla ricerca dei responsabili per le dovute verifiche.

Stando a quanto riportato da AffariItaliani.it, la descrizione della pagina era la seguente:

Stefano Borgonovo è malato di SLA e lui se ne sta approfittando. Ogni tot di mesi c’è un evento dedicato completamento a lui. Tutti i giorni parlano di lui su giornali, siti Internet, televisione. Sta sempre in mezzo. È insopportabile. Vi prego, abbattetelo.

Purtroppo, il caso Borgonovo non è l’unico riguardante Facebook che sta facendo discutere. Anche il gruppo “Aiutiamo i bambini con il tumore” è stato preso di mira da una miriade di insulti riguardanti la presunta pubblicazione di un’immagine a sfondo pedopornografico. Al momento sulla bacheca si succedono commenti di natura discordante e la situazione è ancora tutt’altro che chiarita.

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